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A ciascuno il suo consulente finanziario (ex-promotore finanziario)

2/16/2015 | Francesco D'Arco

Nel corso del 2014 gli annunci dei modelli delle nuove “reti” bancarie ha chiarito meglio lo scenario. Ed è uno scenario basato non solo su anime diverse, ma su stili di servizio e stili di professionisti differenti.


 

Il 72% del numero complessivo di mandati aperti da intermediari con neo consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) nel 2014 ha riguardato ex-dipendenti bancari. Nel 2013 questa percentuale era pari al 61%. In termini assoluti si tratta di quasi 1.500 nuovi professionisti bancari che hanno fatto il loro debutto nel mondo della promozione finanziaria in un solo anno. A questi professionisti vanno aggiunti tutti quei colleghi che nel corso degli ultimi anni hanno ottenuto il patentino da consulente finanziario (ex-promotore finanziario) pur rimanendo fedeli ai propri istituti di credito.
Un trend, quest’ultimo, guidato soprattutto dai grandi colossi nazionali come Intesa Sanpaolo e UniCredit che entro la fine del 2015 hanno lasciato intendere di voler autorizzare all’offerta fuori sede (e quindi di voler iscrivere all'Albo dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari)) complessivamente 3.000 professionisti. 
Numeri che hanno favorito il trend positivo dell'Albo che, secondo quanto comunicato dalla Consob a inizio anno, ha visto nel 2014 crescere il numero degli iscritti, passati dai 51.314 di fine 2013 agli attuali 54.119, di cui 33.569 operativi, ben 3.218 in più rispetto ai 30.351 del 2013.
È evidente che l’ondata dei bancari più volte annunciata è ormai una realtà. L’esodo di professionisti all'interno dell'Albo dei Consulenti Finanziari (ex-promotori finanziari) è avvenuto e due delle tre anime (bancari, consulenti (ex-promotori) e consulenti fee-only) della consulenza finanziaria sono già una realtà concreta. Due anime che in realtà si stanno rivelando simbolo di due stili diversi di servizio alla clientela. Il temuto rischio di una “bancarizzazione” dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) non è avvenuto. Anzi. 
Nel corso del 2014 gli annunci dei modelli delle nuove “reti” bancarie ha chiarito meglio lo scenario. Ed è uno scenario basato non solo su anime diverse, ma su stili di servizio e stili di professionisti differenti. Al punto che in alcuni casi, vedi Banca dei Territori e CheBanca!, non è neanche corretto parlare di “reti”. Sono gli stessi vertici di queste realtà ad aver dichiarato molto apertamente che i loro professionisti dedicati al servizio di advisory e di gestione della clientela “non sono consulenti finanziari (ex-promotori finanziari)”. Sono soggetti “abilitati all'offerta fuori sede”, come richiede la normativa italiana, ma non “consulenti finanziari (ex-promotori finanziari)”. 
Rimangono “dipendenti” e non entrano nel mondo degli “imprenditori” della consulenza finanziaria. Un dettaglio non poco rilevante che, più di ogni business plan, chiarisce che di fronte abbiamo un’arena competitiva composta da professionisti che porteranno in casa dei clienti modelli di servizio diversi, competenze diverse, tipologie di consulenza finanziaria diverse. Differenze che non daranno vita a professionisti di serie A e di serie B, ma a modi differenti di gestire il patrimonio della clientela. Per questo, come afferma correttamente il presidente Anasf, Maurizio Bufi, nel suo intervento relativo a ConsulenTia 2015 (pubblicato sul numero di questo mese) è importante riflettere sul ruolo del consulente finanziario (ex-promotore finanziario) che va sempre più valorizzato. 
Una valorizzazione che sarebbe salutare anche per quelle realtà che non vogliono essere etichettate come pf e per quei professionisti “fee-only” che vogliono distinguersi dal mondo delle reti e dei private banker. Una valorizzazione che aiuterebbe anche i clienti a scegliere il modello di servizio più adatto alle proprie esigenze. E, non ultimo, una valorizzazione che sarebbe più semplice se anche la politica si decidesse ad avviare quel processo di trasformazione dell’Organismo per la tenuta dell’Albo dei Consulenti Finanziari (ex-promotori finanziari) che è pronto a gestire le tre anime che già si confrontano sul mercato. 

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