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Albo Unico della consulenza, l'Anasf spinge sull'acceleratore

7/1/2014 | Redazione Advisor

Occorre agevolare la trasformazione di APF nella direzione di un vero e proprio Organismo di gestione e vigilanza sui consulenti finanziari (ex-promotori finanziari). E inquadrare i fee only. Lo afferma Maurizio Bufi


“Occorre agevolare la trasformazione di APF nella direzione di un vero e proprio Organismo di gestione e vigilanza sui consulenti finanziari (ex-promotori finanziari), ricomprendendo in tale ambito anche il cambio di denominazione da consulenti (ex-promotori) a consulenti finanziari e il mantenimento del livello della rappresentanza (oggi per Anasf al 50%), ponendo la dovuta attenzione anche alla tutela degli interessi economici degli iscritti”. Con queste parole Maurizio Bufi, presidente dell'Anasf, ribadisce l'attenzione dell'associazione che rappresenta i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) per la nascita dell'Albo Unico della consulenza. Un'attenzione che continua ad essere un obiettivo primario.

 

“La Casa della consulenza continua a essere un nostro primario obiettivo, pur rilevando il mancato inserimento delle norme relative alla "Riorganizzazione dell'attività di consulenza finanziaria" nel decreto sulla Competitività”, ha dichiarato Bufi a commento della ultime manovre del Governo Renzi e per riportare all’attenzione un tema cardine per lo sviluppo e il futuro della consulenza ai risparmiatori.

 

Non solo. “La proposta della Casa della consulenza proviene da una ponderata constatazione che diversi soggetti, pur in numero minoritario, sono presenti sul mercato del risparmio italiano e hanno rapporti diretti con gli investitori" ricorda il presidente dell'Anasf. "Pertanto, in un’ottica di tutela del risparmiatore e di sviluppo ulteriore di questo settore, e viste le reiterate inadempienze e gli annosi ritardi degli stessi interessati e del legislatore nell’inquadrare in un apposito albo i cosiddetti consulenti fee only, abbiamo voluto renderci disponibili, attraverso Apf, ad aprire il nostro anche a queste figure professionali”. 

 

Insomma non c'è più tempo da perdere:  “Le carte sono sul tavolo. Ora bisogna chiudere la partita”, sottolinea con forza Maurizio Bufi che oltre a voler ottenere con l'Albo Unico una corretta regolamentazione del settore vuole anche dare il giusto riconoscimento della vigilanza in capo ad APF, "che in questi anni ha dato prova della sua buona efficienza amministrativa, come anche in capo alla categoria dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari), la cui evoluzione degli ultimi anni richiede ormai il riconoscimento anche del legislatore con il cambio della denominazione" scrive in una nota l'associazione.

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