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Albo unico: Federpromm per il rinvio dell'approvazione

12/15/2014

Marucci della Federpromm-UIlca invita il legislatore a non lasciarsi influenzare dalle logiche di parte avanzate dalle lobby che premono in un'unica direzione sul testo in sede referente in discussione al Senato


A seguito del dibattito nato dalla notizia di AdvisorOnline.it sabato 13 dicembre, relativa alla presentazione di una serie di emendamenti che rimettono in discussione il concetto di indipendenza, la ridenominazione dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) e le stesse funzioni di vigilanza dell'APF, pubblichiamo l'intervento di Manlio Marucci (nella foto) della Federpromm-UIlca.

Alla luce delle recenti prese di posizione sul ddl n 1559 (“Norme per la riorganizzazione dell’attività di consulenza finanziaria”) in discussione al Senato da parte di molte Associazioni di tendenza che di recente hanno influenzato la discussione sull’iter parlamentare presso la Commissione Finanze e Tesoro interviene di nuovo il segretario generale della Federprommm, per sottolineare come di fronte ad una complessità di problemi così rilevanti ai fini della tutela del pubblico risparmio e della trasparenza del mercato, figure professionali quali i pf, società di consulenza e consulenti finanziari (indipendenti), non possono essere relegati in un “contenitore” che non ha i “presupposti logico e giuridico normativi” funzionali al contesto socio-economico del mercato finanziario italiano né assimilabile a modelli uniformi di altri paesi della UE.

Tale “miscuglio” di tesi avanzate per favorire logiche di parte in un Organismo unico che racchiuda solo “alcune” figure di operatori del mercato finanziario, escludendone altre di rilevante importanza quali i consulenti assicurativi, gli agenti finanziari e mediatori creditizi, i brokers, - tutti riconducibili ad una regolamentazione “omogenea” (banca - finanza -assicurazione), proprio per le finalità dettate dalla normativa comunitaria (MIFID2) - non fa che creare “confusione” e modelli operativi che sono disfunzionali al sistema così strutturato. Occorre – sottolinea il sindacalista Marucci – avanzare un progetto di discussione allargata che parta dalla modifica del Tuif (Testo Unico della Finanza) e che “riconduca in un unico soggetto giuridico” in capo al Dipartimento del MEF tutte le figure professionali indicate sia ai fini delle declaratorie delle funzioni, dei profili professionali, della vigilanza diretta e della normativa contrattuale specifica per non alimentare contenziosi e difformi regolamenti che spesso sono in contraddizione tra normativa primaria e secondaria.



Alla luce quindi degli attuali assetti così delineati nella struttura del disegno di legge in discussione al Senato – conclude il segretario della Federpromm – sarebbe più opportuno rinviare l’approvazione del nuovo Organismo di gestione dell’albo unico ad una successiva normativa che affronti in un “quadro sinottico” tutti gli aspetti legati ad un esame complessivo delle varie figure professionali.

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