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MiFID II, provocazione della Consob: riscriviamo il TUF

6/16/2017

Il commissario Di Noia in un'audizione alla Camera: "La disciplina sulla consulenza indipendente è importante, anche se è un'industria che non conosciamo"


È giunto il momento di ripensare e riscrivere il TUF (e anche il TUB) alla luce delle novità introdotte dalla normativa europea del settore e dai recenti sviluppi dell’industria finanziaria. La provocazione è di Carmine di Noia, il commissario della Consob che ha partecipato giovedì 15 giugno, nel primo pomeriggio, a un’audizione informale in Commissione Finanza della Camera, in cui è in esame lo schema di decreto legislativo sull’attuazione della MiFID II. Martedì pomeriggio Di Noia e Carla Rabitti Bedogni, presidente di OCF, ha tenuto un'audizione informale nell'ufficio di presidenza della Commissione Finanze del Senato sui medesimi temi. Di Noia alla Camera ha ricordato che "la disciplina europea è fatta da coppie di regolamenti" (MiFID II e MiFIR) e che le direttive "sono già molto dettagliate a livello europeo" e, quindi, le opzioni per i stati membri “sono spesso minime”.

“La direttiva è stata oggetto di una consultazione molto ampia a livello europeo e anche a livello nazionale. Abbiamo poche discrezionalità sia a livello di decreti sia a livello di autorità competenti” ha detto ai deputati Di Noia, ricordando che alla luce delle recenti novità "il Testo unico si sta svuotando". "È il caso di sedersi un attimo e riscrivere il TUF" che è "scarsamente leggibile" e probabilmente – ha aggiunto Di Noia - è il caso di fare "un un solo testo unico" tra TUF e TUB: del resto, a livello europeo si chiede una maggiore coesione tra le normative del settore finanziario-assicurativo e non è raro ravvisare uno scarso coordinamento tra le varie discipline.

Rispondendo a un deputato, che ha chiesto delucidazioni sui consulenti autonomi abilitati all’offerta fuori sede, Di Noia ha detto che "la disciplina europea consente alcune eccezioni: da una parte la consulenza indipendente è una modalità dell’esercizio della consulenza da parte degli intermediari e degli ex promotori, che possono esercitare tutti i servizi di investimento".  Dall'altra parte, vi è il "consulente autonomo abilitato all’offerta fuori sede" che fa consulenza in senso stretto e non è operativo (non detiene somme o valori per conto dei clienti): Di Noia ha ricordato che questa è stata la scelta di fronte a "un'industria che non conosciamo", che la disciplina sui fee-only non è mai partita in Italia, anche se inserita a suo tempo nel TUF.
 

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"Penso che nella fase iniziale sia una regolamentazione importante e qualcosa di utile, fermo restando che la regolamentazione si adatta sempre alla disciplina" ha aggiunto, ricordando che "la vigilanza è attribuita a OCF ma deve ancora partire”. Sempre in tema di vigilanza, la “prossimità fisica può aiutare” ha detto Di Noia, ma “ci sono dei trade off” a riguardo. “L’opzione è quella di imporre succursali per chi opera verso il retail e mi sembra positiva” ha aggiunto Di Noia, che invece ritiene discutibile l’imposizione di succursali quando si opera verso gli istituzionali.
 

L'AUDIZIONE DELLA CONSOB ALLA CAMERA
 

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