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Asia, il 2014 è l'anno del cavallo

1/15/2014 | Alessandro Chiatto

Il 2014 che hanno sarà per i mercati asiatici? Se lo chiede Karine Hirn, founding partner di East Capital


Il 2014 che hanno sarà per i mercati asiatici? Se lo chiede Karine Hirn, founding partner di East Capital, spiegando come Il 2013 si sia dimostrato sfidante per la maggior parte dei mercati emergenti a causa delle preoccupazioni legate al timing con cui la Federal Reserve avrebbe iniziato a ridurre i suoi stimoli economici. Gli stati che ne hanno risentito più seriamente sono quelli che maggiormente dipendono dai flussi esterni. 

 

"Guardando al 2014, ci aspettiamo che il mercato cinese sarà positivo in quanto le valutazioni potrebbero essere riviste sulla scorta delle riforme a favore del mercato annunciate al Terzo Plenum. L’ambizioso pacchetto di riforme molto probabilmente non significherà che la crescita economica – tutt’ora piuttosto alta a circa 7-7.5% – accelererà, in quanto alcune di queste provocheranno qualche sofferenza. Alcuni esempi includono i piani per ridurre la sovraccapacità, per chiudere le attività inquinanti e la gestione dell’importante debito delle amministrazioni locali. Oltre alla Cina crediamo che Taiwan e la Corea continueranno a beneficiare di un migliore ambiente esterno, mentre gli stati dell’ASEAN rimangono vulnerabili agli effetti del tapering e, allo stesso tempo, in alcuni casi dovranno affrontare sfide macroeconomiche e politiche. Molte delle cattive notizie sono state, comunque, già prezzate e abbiamo identificato diversi casi d’investimento molto interessanti per i quali gli attuali livelli di valutazione sono molto attraenti".

 

"Il Vietnam, che abbiamo recentemente aggiunto fra i Paesi  del nostro universo d’investimento  – ha avuto un’evidente sovraperformance e ha concluso l’anno in positivo con 20.9% (14.8% in Euro). Il nostro ultimo viaggio a Ho Chi Minh City ci ha dato una prospettiva molto positiva sull’economia del paese nel lungo periodo. Contrariamente ai vicini Cambogia, Laos e Myanmar, il Vietnam conta su un mercato azionario relativamente ben funzionante. Il mercato di Hong Kong è stato leggermente negativo per 1.7% (in Euro). In questo contesto, i nostri veicoli hanno fatto davvero bene in termini relativi, con il fondo focalizzato sulla Cina positivo per il 5%, con 580 bps al di sopra del suo benchmark e il China East Asia Fund (anch’esso ora riservato a investitori istituzionali ma una volta registrato disponibile anche agli investitori retail italiani) positivo per il 2.3%, con 370 bps oltre il benchmark".

 

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