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1/30/2014 | Alessandro Chiatto
Il 2014 sarà ancora un anno problematico per i mercati azionari emergenti, ma qualche segnale di ottimismo c'è. Lo sostiene Devan Kaloo, head of global emerging markets di Aberdeen, nell'outlook sull'azionario per l'anno in corso.
"I mercati emergenti hanno vissuto una fase difficile nel 2013 poiché la prospettiva di un inasprimento della politica monetaria accomodante da parte della Federal Reserve statunitense ha tenuto in allerta gli investitori, mentre i deflussi di capitali hanno posto l’accento sui crescenti squilibri economici dei paesi in via di sviluppo.
Anche se i mercati si sono sono relativamente stabilizzati negli ultimi mesi, l’anno a venire potrebbe dimostrarsi comunque problematico. Tanto per fare un esempio, la decisione della Fed riguardo ai tempi e alla portata del processo con cui chiuderà il suo programma di acquisto di asset nel 2014 potrebbe provocare nuovi stress di mercato a breve termine".
"Ciononostante, non mancano le ragioni per mantenersi ottimisti riguardo alle prospettive di lungo termine dei mercati emergenti, anche se le ultime notizie sembrano suggerire una diversa interpretazione. In particolare i fondamentali dei mercati emergenti, a differenza delle controparti sviluppate, restano solidi e sono migliori che in periodi precedenti di crisi. In linea generale, i livelli del debito pubblico sono bassi e i fattori demografici favorevoli. Le economie si sono mantenute in buone condizioni nonostante il rallentamento, mentre le società hanno aumentato la redditività e vantano un indebitamento ridotto, anche rispetto alle controparti nei mercati sviluppati".
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