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Bond asiatici, svelata la mappa delle opportunità

8/21/2014 | Redazione Advisor

I mercati obbligazionari asiatici offrono oggi innumerevoli opportunità, ma gli investitori devono essere consapevoli dell’ampia serie di fattori che influenzano la regione. Ecco come orientarsi.


L'Asia? E' una terra di opportunità ma l'effetto sorpresa è dietro l'angolo. È questo il monito che arriva da Rajeev De Mello, Head of Asian Fixed Income di Schroders, che in un suo commento sull'andamento dei bond asiatici invita tutti a non perdere le occasioni offerte dalla zona, ma sottolinea anche la cautela che un investimento in quest'area richiede.

 

"I mercati obbligazionari asiatici offrono oggi innumerevoli opportunità, ma gli investitori devono essere consapevoli dell’ampia serie di fattori che influenzano la regione. Se infatti la diversificazione offerta dalle obbligazioni asiatiche è un elemento molto allettante per l’asset class, è necessario essere selettivi nelle scelte di investimento, se non si vuole essere colti di sorpresa" spiega De Mello che ricorda come, da una parte, molte economie dell’area abbiano completato una fase del ciclo economico  aggiuntiva – o prolungata – rispetto agli Stati Uniti e all’Europa. "Ciò vuol dire che, se dopo la crisi finanziaria le economie occidentali hanno ridotto i tassi di interesse, molti Paesi asiatici li hanno invece incrementati" spiega l'esperto di Schroders. "È adesso che in molte zone dell’Asia si sta tagliando il costo del denaro. Ed è qui che riteniamo possa essere trovato valore. La Cina ha attraversato una fase di irrigidimento monetario fino a febbraio, ma il Governo ha iniziato ora un accomodamento. Ciò è positivo per le obbligazioni; vediamo opportunità simili anche in India e Indonesia".

 

Tuttavia non mancano le economie, "generalmente più piccole e più aperte" che seguono il ciclo di politica monetaria degli Stati Uniti. Tra queste De Mello ricorda Hong Kong, Taiwan e Singapore. "In tutti questi casi, comunque, le economie hanno di fatto importato la politica monetaria della Federal Reserve americana" chiarisce l'esperto. "A tal riguardo il nostro timore è che, quando i tassi di interesse risaliranno negli Stati Uniti, l’effetto su tali mercati obbligazionari sarà negativo. Con i rendimenti dei bond ad Hong Kong, Taiwan e Singapore già vicini o persino inferiori a quelli dei Paesi occidentali, detenere tali titoli in ragione dei loro yield è un’opzione poco allettante".

 

"Nel complesso" conclude De Mello "a nostro avviso sui mercati obbligazionari asiatici è in atto una ripresa, in larga parte sostenuta dal recupero economico degli Stati Uniti. Stiamo inoltre assistendo a una lenta risalita delle esportazioni dell’Asia che, pur non avendo ancora raggiunto livelli assimilabili a una vera e propria ripresa, devono fare i conti con una crescita degli Stati Uniti, dell’Europa e del Giappone ben al di sotto della norma. Quando la spesa in conto capitale degli Stati Uniti mostrerà una ripresa più sostenuta, le esportazioni asiatiche inizieranno una vera fase di accelerazione, dato lo stretto collegamento del continente al ciclo economico globale. Ci sono già alcuni segnali di miglioramento ma, poiché in passato speranze simili sono state infrante, nutriamo un ottimismo cauto".

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