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12/22/2014 | Redazione Advisor
Saranno ancora i dati economici e societari positivi, soprattutto, negli USA a sostenere i mercati azionari nel 2015, mentre gli attuali sviluppi del mercato obbligazionariio, a seguito delle politiche delle abcnhe centrali, porteranno i bond a livelli inspiegabili. In questo contesto, sarà cruciale i tempi di uscita dai titoli di Stato europei, mentre i corporate bond possono beneficiare indirettamente dal programma di acquisto di asset della Bce. “Negli ultimi mesi, le banche centrali hanno di nuovo preso il controllo dei mercati finanziari. Questo, tra le altre cose, ha portato al recente rialzo dei mercati azionari, nonostante gli utili societari deboli” spiega Ingrid Szeiler (nella foto), cio di Raiffeisen Capital Management.
Szeiler, esperta di mercati austriaca, continua ad avere una visione positiva per il 2015, in particolare per quanto riguarda i titoli azionari. “I dati economici statunitensi - prosegue - insieme alla forte attività di M&A, continuano a sostenere questo mercato. Al di là di questo, ci sono ancora speranze realistiche che la crescita economica nella zona euro possa migliorare, in considerazione della politica BCE e della ripresa degli utili societari che dovrebbero tenere a galla il mercato. Non va tuttavia dimenticato l’eventuale impatto negativo della crisi russa sull’economia dell’area”.
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Il cio della casa di investimento austriaca mantiene una view positiva anche sulle performance azionarie dei mercati emergenti. Le valute in questi paesi si sono stabilizzate e le ultime iniezioni di liquidità da parte delle banche centrali hanno stimolato i mercati. Inoltre il crollo del prezzo del petrolio e i suoi effetti sulla Russia si sono intensificati, ma come evidenziato in passato la situazione potrebbe capovolgersi rapidamente. Il quadro sui mercati obbligazionari varia in modo significativo, dato che i trend per alcuni di questi asset sono abbastanza estremi e alcuni livelli di rendimento sfidano qualsiasi tipo di spiegazione razionale.
Sull’importanza dei tempi di uscita, spiega Szeiler, “Il destino degli investitori in titoli di Stato europei per il 2015 sarà nelle mani della Bce. Se la Banca centrale non attuerà un programma di acquisti serio, ci sarà probabilmente un sell-off. Chiaramente, questa è una situazione sgradevole, ma potrebbe essere peggio andare contro corrente e uscire dal mercato troppo presto”. Come detto da Szeiler, le performance sono generalmente valutate nel breve termine, e un rendimento sotto la media non viene tollerato a lungo dagli investitori, anche se ci sono buoni motivi per tenere certe posizioni. Basta ricordare la bolla delle dot.com. “Oggi - sottolinea - le valutazioni dei titoli di Stato decennali italiani e spagnoli sono analoghe a quelle dei tecnologici nel 2000. Dunque, la sfida per gli investitori consisterà nell’individuare il momento di uscita giusto. Resta da vedere se questo sarà necessario oppure no nel 2015”. Di conseguenza, per il momento nel comparto obbligazionario, ci sono ancora buone prospettive per gli asset rischiosi come obbligazioni dei mercati emergenti e i titoli governativi dell’area periferica della zona euro.
Sul fronte dei corporate bond, infine, il quadro resta complesso: i premi al rischio sugli high yield di recente sono scesi, mentre gli spread sulle obbligazioni investment grade sono rimasti invariati. Sarà interessante seguire da vicino, conclude il capo investimenti, lo sviluppo del segmento top - rated del mercato high yield, soprattutto per quanto riguarda le società il cui rating di credito può essere innalzato di nuovo a investment grade.
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