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Hedge Invest, i dettagli del QE fanno felici i mercati

3/6/2015 | Redazione Advisor

L'analisi di Filippo Lanza, gestore del fondo HI Numen Credit Fund di Hedge Invest SGR, a margine della conferenza stampa di ieri dell'istituto centrale europeo


I dettagli del quantitative easing esposti dalla Bce rendono contenti il mercato. E' l'analisi di Filippo Lanza, gestore del fondo HI Numen Credit Fund di Hedge Invest SGR, a margine della conferenza stampa di ieri dell'istituto centrale europeo. 

 

La BCE si è mostrata, nel complesso, molto più aggressiva e bullish rispetto alle attese e la maggior parte dei nostri interrogativi su come "tecnicamente" si svolgerà il QE hanno ricevuto una risposta nel modo più "amichevole" possibile per il mercato. L’Eurotower si aspetta che il QE avrà effetti molto positivi sull’economia dell’Eurozona e ha quindi rivisto al rialzo le proprie stime di crescita. La revisione al rialzo delle previsioni di crescita non deve essere intesa però come il segnale di una BCE relativamente meno accomodante, in quanto le stime dipendono da una implementazione piena e tempestiva delle misure annunciate.

Non c'è un divieto di acquisto di titoli con rendimenti negativi: la BCE e le singole Banche Centrali potranno, quindi, acquistare obbligazioni a tasso negativo purché il rendimento non sia inferiore al tasso sui depositi (attualmente pari a -20bps). Per questo motivo, diversi titoli oggetto del QE potrebbero arrivare al rendimento soglia di -0.20%. Il tasso sui depositi, inoltre, potrebbe essere abbassato in qualsiasi momento: se l'inflazione rimane bassa, la soglia potrebbe anche arrivare a -30bps. Dato che molti governativi tedeschi sono già sotto il tasso minimo, la Bundesbank e altre banche dovranno acquistare governativi a più lunga scadenza. La duration media degli acquisti è destinata, quindi, ad aumentare: questo rende il piano ancora più aggressivo. Gli acquisti mensili saranno calcolati sul nozionale, non sul valore di mercato. Anche questa regola è molto favorevole per il mercato. Considerando, infatti, che i titoli governativi quotano attualmente con un premio medio del 25% sul nozionale, l'iniezione mensile di liquidità non sarà di 50 miliardi di euro, ma di 62,5 miliardi di euro.

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