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UBP, occhi sull'healthcare e sui mercati emergenti

3/30/2015 | Redazione Advisor

Claudio Borrelli, head of equity research di Union Bancaire Privée fa il punto della situazione sul settore, spiegandone le opportunità


Quest’anno l’healthcare è tornato a essere il settore migliore in termini di performance. Claudio Borrelli, head of equity research di Union Bancaire Privée fa il punto della situazione sul settore, spiegandone le opportunità. 

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Le valutazioni del settore sono tirate, tuttavia tale comparto è ancora attraente rispetto al mercato nel complesso. I trend demografici e la produttività derivante dall’attività di Ricerca e Sviluppo offrono uno scenario rialzista e, nel caso di un’inversione di rotta del mercato, l’healthcare dovrebbe trarre vantaggio dal suo profilo difensivo (a un multiplo inferiore rispetto al settore dei prodotti di prima necessità). L’indice MSCI Emerging Markets ha registrato una performance YTD del -1,4% in dollari. Rispetto ai mercati avanzati, la performance relativa YTD si è rivelata negativa a -3,7% in dollari.

 

Da un punto di vista settoriale, il settore più performante nei Mercati Emergenti da inizio anno è l’IT (+7,8%) seguito dall’Healthcare (+5,4%), mentre le utility restano il comparto peggiore, con una performance in dollari del -6%. Quanto alle valutazioni, poi, i Mercati Emergenti continuano a sembrare convenienti sulla base di multipli di valutazione ampiamente utilizzati (trailing e forward P/E, P/B). Inoltre, i loro P/E rispetto a quelli dei mercati sviluppati sono ancora più di una deviazione standard al di sotto della media dei 5 anni e i ROE continuano a deteriorarsi, fatta eccezione per i Mercati Emergenti asiatici.

 

Riteniamo ancora che quegli sconti siano in parte giustificati, data la costante contrazione della redditività del capitale proprio e dei margini a cui abbiamo assistito da metà del 2010. Tuttavia, siamo ancora a livelli di ipervenduto e, da un punto di vista delle valutazioni, lo sconto rispetto ai mercati avanzati continua a sembrare eccessivo. Le preoccupazioni maggiori per i Mercati Emergenti sono i costi in continua crescita (inflazione salariale), le contrazioni dei margini e la vulnerabilità economica, ciò riguarda specialmente i Paesi con ampi disavanzi delle partite correnti.

 

La recente correzione dei prezzi del petrolio e delle commodity, così come la forza del biglietto verde continueranno ad avere effetti negativi sui Mercati Emergenti in generale. Tuttavia, crediamo che la divergenza tra il complesso dei Mercati Emergenti aumenterà, poiché i Paesi non hanno la stessa sensibilità verso quei trend (Russia e Brasile rispetto a India e Turchia). Riteniamo poi che i listini azionari continueranno a premiare quei mercati in cui i governi sono in grado di attuare importanti riforme (India, Indonesia, Turchia e Filippine). Infine, dato l’importante intervento da parte delle Banche centrali, la volatilità delle valute continuerà ad essere un tema importante nel prossimo futuro.

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