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7/6/2015 | Massimo Morici
A quindici anni da quella delle dot.com alcuni investitori sono tornati a parlare di bolla tecnologica, colpiti dall’euforia per l’IPO di Alibaba a Wall Street a settembre 2014, che ha permesso alla società di raggiungere una valutazione di 200 miliardi di dollari, e delle valutazioni record di start - up quali Uber e Shapchat. Non è d’accordo, invece, Sylvie Sejournet (nella foto), gestore di Pictet AM, secondo cui, al di là dei possibili eccessi, “le valutazioni appaiono stavolta molto più realistiche”.
“Le aziende digitali ormai consolidate, come Priceline, Tencent e eBay, con una ridotta base di asset, godono di una robusta crescita di vendite e ricavi e continuano a offrire margini operativi superiori al 20%. Sotto questo punto di vista, le valutazioni appaiono favorevoli rispetto a quelle del 2000, quando Yahoo ed eBay scambiavano rispettivamente a multipli di 100 e 75 volte il fatturato. Oggi, invece, è sceso a livelli più ragionevoli, 7 e 3 volte” spiega Sejournet ad AdvisorOnline.it, che l’ha incontrata a Milano in occasione della presentazione a investitori professionali del fondo tematico Pictet - Digital Communication.
Ma quali sono i titoli su cui puntare per cavalcare al meglio questo settore nei prossimi anni? Secondo Sejournet bisogna adottare una nuova filosofia: non tutti i titoli con l’etichetta “tech” garantiranno ovviamente le stesse performance. “È bene distinguere – sottolinea il gestore - tra le aziende 'old tech', ossia i produttori di hardware e di apparecchiature per le telecomunicazioni, come Ibm, Hewlett - Packard e Cisco System, che soffrono la concorrenza sempre più intensa, stanno perdendo quote di mercato e risentono della flessione di prezzi e margini di profitto, dalle aziende in grado di cavalcare i trend emergenti, come la diffusione delle soluzioni mobile, il clouding, i social media e l’analisi di dati (big data, ndr). Queste ultime offrono fondamentali potenzialmente superiori rispetto al tech tradizionale".
Sono due i tipi di imprese che il team di gestione di Pictet mette in portafoglio e che beneficeranno della nuova rivoluzione digitale: i provider di soluzioni innovative, che accompagnano le aziende tradizionali nell’era digitale, e i pionieri "born digital", che hanno creato nuovi business model in grado di scardinare il vecchio sistema. "Insomma, oggi - aggiunge Sejournet - siamo nel miglior periodo per qinvestire nell’innovazione e nella trasformazione dell’economia, che in futuro sarà caratterizzata da una nuova ondata di novità informatiche in grado di cambiare radicalmente il volto della società: intelligenza artificiale, Internet of Things, ossia i dispositivi intelligenti dotati di sensori e connessi alla rete, le criptovalute, la robotica, i giochi di realtà virtuale e i nuovi dispositivi per l’health care”.
In merito, Sejournet menziona la statunitense Meditata, che sta sviluppando applicazioni cloud based destinate alle case farmaceutiche, Fleetmatics, che ha sviluppato sistemi per la gestione delle flotte basati sulla tecnologia di localizzazione GPS, e tre società leader della sarin economy, e note al grande pubblico, come Airbnb (servizio di prenotazione camere) e Spotify (musica in streaming) e Uber (servizio di car – sharing).
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