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7/27/2015 | Redazione Advisor
Mettere in atto la pianificata riforma dell'amministrazione pubblica; adottare ulteriori misure per migliorare l'efficienza della giustizia civile; rafforzare le politiche definite dal Jobs Act definendo e adottando misure concrete per ridisegnare gli ammortizzatori sociali; adottare un'ulteriore decentralizzazione della contrattazione salariale attraverso una maggiore flessibilità nei contratti nazionali; varare la legge annuale sulla competizione per gestire le barriere regolamentari che al momento esistono in settori come il commercio al dettaglio e i trasporti. Sono queste le cinque raccomandazione rivolte all'Italia dal Fondo Monetario Internazionale nel suo ultimo rapporto sull'Eurozona.
Un rapporto che indica per il 2015 un Pil dell'area in crescita dell'1,5% e, per il 2016, dell'1,7%, previsioni fortemente influenzate dalle stime sulla disoccupazione che resterà elevata con una media superiore all'11%, mentre "la quota di disoccupati a lungo termine continua ad aumentare", scrive il FMI che, proprio sul fronte lavoro segnala anche come "l'alta disoccupazione giovanile potrebbe danneggiare il capitale umano potenziale, portando a una generazione perduta". In ogni caso, la ripresa dell'Eurozona si sta rafforzando trainata dalla crescita della domanda interna e sostenuta dai più bassi prezzi del petrolio, dal quantitative easing della Bce e dall'euro più debole. Ma, secondo le stime dell'istituto, l'inflazione dell'Eurozona rimarrà ben al di sotto delle stime della Bce fino al 2020. Tornando all'Italia, il FMI conclude invitando nuovamente il governo del Paese ad accelerare sul piano delle riforme già legiferate: "La piena implementazione di riforme già legiferate da tutti i livelli del governo - conclude il Fondo - è necessaria per migliorare il contesto imprenditoriale".
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