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Azioni: rendimenti a una cifra nel 2016

12/15/2015

Sui mercati obbligazionari i settori più rischiosi offrono più valore ma saranno esposti a picchi di volatilità, secondo gli esperti di Natixis Global Asset Management


L’aumento dei tassi da parte della Fed, la Cina in fase di transizione, le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, la ripresa europea sono alcune delle tematiche da tenere in considerazione per investire nel 2016. "Lo scenario più probabile per l'economia globale nel 2016 è quello di una lenta crescita trainata dai paesi sviluppati, mentre proseguiranno importanti transizioni in Cina e nei paesi emergenti. Tuttavia, in termini relativi, la crescita rimarrà contenuta rispetto ai livelli registrati storicamente" spiega Philippe Waechter, capo economista di Natixis Asset Management.

In particolare, a preoccupare Waechter è il rischio di una violenta rottura in Cina nel passaggio da uneconomia gassata su investimenti ed esportazioni a un’economia gassata sui consumi interni, come è accaduto in Giappone negli anni ’90 e in Corea del Sud alla fine dello stesso decennio. Sul fronte degli investimenti, per l’asset manager francese i rendimenti azionari nel 2016 saranno positivi, ma non eccezionali. "È probabile che la crescita contenuta degli utili, margini di profitto già elevati e valutazioni arrivate ormai al livello pieno porteranno a rendimenti a una cifra, seppure nella parte medio-alta. Anche sui mercati obbligazionari il contesto sta raggiungendo livelli più moderati" sottoline David Lafferty, chief market strategist di Natixis Global Asset Management.

Nel reddito fisso, i settori più rischiosi, credito IG e HY, offrono più valore, ma "la necessità delle imprese di adattarsi a un incremento del costo del capitale rappresenterà un fattore di aumento della volatilità" aggiunge Lafferty. A fronte dell’aumento della dispersione degli asset e delle difficoltà cui andrà incontro l’asset allocation tradizionale, Lafferty suggerisce di utilizzare anche strategie alternative che possono rappresentare una fonte di rendimento alternativa. Per lo strategist, nel 2016 le valutazioni sui mercati emergenti cominceranno a essere nuovamente interessanti, dopo aver sottoperformato rispetto ai mercati sviluppati per gran parte degli ultimi tre anni.

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