Tempo di lettura: 2min

Crastes (H2O): "I bond sono destinati a perdere appeal"

1/19/2016

Inutile abbandonare le azioni e puntare sulle obbligazioni: oggi rendono poco e sono volatili, spiega Bruno Crastes ceo di H2O (Natixis Global Asset Management)


La forti vendite hanno affossato i mercati azionari nelle prime settimane dell’anno. Forse è giunto il momento di puntare sulle obbligazioni? Non è di questa idea Bruno Crastes (nella foto), ceo e global strategist di H2O Asset Management, casa di investimento del gruppo Natixis Global Asset Management. La sua è un'opinione che conta: è uno dei migliori gestori global macro sulla piazza e guida una società specializzata nel mercato globale obbligazionario e nella gestione global macro multi-strategy. "Guardando il quadro macroeconomico globale, sembra che i cambiamenti in termini di tassi di interesse, tassi di cambio e liquidità suggeriscano minori opportunità a livello di mercato obbligazionario. Penso che l’asset class obbligazionaria subirà un calo di popolarità tra gli investitori globali nel corso dei prossimi anni" spiega Crastes.

Il motivo? "Le obbligazioni sono costose e la volatilità dell’asset class è aumentata negli ultimi tempi in attesa dell’aumento dei tassi da parte della Fed, avvenuto in ritardo rispetto alle attese" aggiunge Crastes. Non solo. Le obbligazioni oltre ad essere state voltatili, nel 2015 hanno ottenuto ben poco in termini di rendimenti e ancora "sussiste il rischio di una massiccia ondata di vendite obbligazionarie a causa del riposizionamento delle asset allocation da parte degli investitori globali".

Quanto alle valute, nel 2016 Crastes ritiene che le divise legate alle commodity, tra cui quelle australiana e neozelandese, continueranno ad indebolirsi contro il dollaro statunitense e suggerisce di assumere una posizione ribassista. "Anche nel caso in cui i prezzi delle commodity dovessero rimanere immutati nel 2016, il difficile contesto economico sia per l'Australia che la Nuova Zelanda, che dovrebbe portare ad un aumento del tasso di disoccupazione, graverà su tali valute. Di conseguenza, andare corti su tali valute potrebbe risultare premiante nel corso del 2016".

Quanto all’asset class azionaria, anche Crastes ritiene che le azioni europee più interessanti rispetto a quelle statunitensi. "Il contesto macroeconomico - spiega Crastes - è più favorevole in Europa, poichè la banca centrale sta proseguendo con il programma di QE. Riteniamo inoltre che i portafogli di molti investitori globali siano sovrappesati sulla componente azionaria statunitense, mentre le azioni europee devono ancora raggiungere questi livelli in tali portafogli. Infine, una serie di aumenti dei tassi negli Stati Uniti potrebbe mettere ulteriore pressione sui titoli azionari statunitensi. È possibile che, a quel punto, gli investitori statunitensi riconvoglino le proprie risorse verso asset esteri”.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?