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Giappone: ecco cosa fare coi tassi negativi

1/29/2016

Gli effetti della decisione della Bank of Japan si vedranno a partire dalla seconda metà dell'anno, spiega Anjulie Rusius, del team retail fixed interest in M&G Investments


Oggi la banca centrale giapponese ha sorpreso i mercati con un’ulteriore mossa espansiva attraverso una politica monetaria di "easing quantitativo e qualitativo e tassi d’interesse negativi". Insieme all’attuale annuale programma di acquisti della Bank of Japan dell’importo di 80 mila miliardi di yen, sarà adottato anche un sistema a tre livelli per i depositi degli istituti finanziari privati: primo livello "basic balance" sui depositi già in essere con tasso allo 0,1%, secondo livello "macro add-on balance’ con tasso allo 0%, e terzo livello, a cui si applicherà un tasso negativo del -0,1% "policy-rate balance".

"Questa decisione è stata positiva per i titoli di Stato giapponesi ed europei, anch’essi supportati da regimi di tassi negativi, la BCE ha esteso il taglio dei tassi sui depositi dallo 0.2% al -0.3% a dicembre. Sulla scia della notizia di oggi, i rendimenti dei titoli di Stato a due anni di Giappone, Germania e Francia hanno raggiunto i nuovi minimi storici, rispettivamente del -0.09%, -0.48% e dello 0.65%" spiega Anjulie Rusius, team retail fixed interest in M&G Investments.

L’adozione di tassi d’interesse negativi ha due obiettivi, speiga il gestore. In primo luogo, potenziare la determinazione della BoJ a combattere la deflazione e, in secondo luogo, interrompere il recente trend di apprezzamento dello yen. "Dato comunque che il sistema di tassi a tre livelli difficilmente inizierà a sortire effetti sui profitti bancari prima della metà dell’anno, il target d’inflazione continuerà probabilmente a deludere le aspettative nel breve termine, e la pressione al rialzo sul cambio dollaro/yen potrebbe diminuire" sottolinea Rusius. 

"La decisione a sorpresa della Bank of Japan arriva in un momento in cui le posizioni speculative si erano mosse verso un aumento delle posizioni lunghe sullo yen nelle ultime settimane. Noi abbiamo ridotto la nostra posizione lunga sullo yen, prendendo profitto, sebbene continuiamo a credere che lo yen rimanga sottovalutato rispetto al suo potere d’acquisto. Inoltre, dato che lo yen viene inteso come una valuta ‘sicura’, un’inversione del movimento sulla valuta di oggi potrebbe potenzialmente ripresentarsi in periodi di ‘risk-off’come ad esempio se continuassero ad intensificarsi le preoccupazioni per la recessione in Cina e USA" conclude.

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