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3/10/2016
Il 2016 dovrà fare i conti con una riduzione dei dividendi e gli investitori istituzionali sono pronti a valutare strategie smart beta. A rivelarlo una ricerca condotta da Source che nel mese di febbraio ha intervistato circa 80 investitori istituzionali che hanno manifestato, tra le altre cose, una particolare preoccupazione per il calo dei dividendi rispetto al 2015.
"L’anno scorso" si legge nella nota inviata da Source "i dividendi globali sono cresciuti del 9,3%, ma il 72% degli investitori istituzionali crede che quest’anno la crescita sarà inferiore al 5%. Questo spiega perché circa metà (48%) degli investitori istituzionali intervistati ritiene che nei prossimi due anni sarà sempre più importante investire nel reddito, rispetto al 7% che pensa invece che sarà meno rilevante".
Non solo. Per il 59% degli intervistati gli investitori rischiano di cadere nel corso del 2016 in vere e proprie "trappole di valore” acquistando un titolo che distribuisce un dividendo interessante che poi scende bruscamente, oppure un titolo che non distribuisce il dividendo atteso.
Inoltre, solamente il 44% degli investitori istituzionali crede alla trasparenza dei dati su cui si basa la valutazione della capacità di una società di pagare dividendi interessanti.
Parte anche da queste considerazioni la scelta, secondo quanto rivelato dalla ricerca di Source, di investire in strategie smart beta: il 27% degli investitori istituzionali già lo fa e il 31% prevede di farlo nei prossimi due anni.
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