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Investimento, per gli italiani fa ancora rima con bond

4/29/2016 | Marcella Persola

A confermarlo la survey di Legg Mason Global AM che evidenzia come il 27% del portafoglio medio dell'investitore italiano è allocato...


Cambiano i mercati, i rendimenti e le strategie di investimento, ma la passione per i bond degli italiani è immutata. A confermarlo l'ultima survey "Global Investment Survey" condotta da Legg Mason Global Asset Management. Infatti il 27% del portafoglio medio dell’investitore italiano è infatti allocato in obbligazioni: si tratta della più alta percentuale riscontrata tra gli investitori delle principali economie a livello globale (10% in Germania, 12% in Francia, 13% in UK e Cina, 14% in Spagna, 15% in USA).

La restante parte del portafoglio medio si compone invece di: liquidità (23%), azionario (19%), investimenti immobiliari (16%), oro e metalli preziosi (5%) ed investimenti non tradizionali (5%).

 

E quali sono in prospettiva le asset class che offriranno le migliori opportunità di investimento? Gli investitori puntano sui titoli azionari internazionali (50%) seguiti da investimenti immobiliari e azioni domestiche (43%) e poi obbligazioni internazionali (39%). Anche in questo caso l’Italia si differenzia rispetto agli altri paesi europea, privilegiando i bond come una asset class su cui investire: a livello globale la media si attesta infatti al 22% e - guardando all’Europa - i valori più elevati si rilevano in Spagna (25%), Francia (24%), UK (23%) e Germania (19%).

 

La passione degli italiani per gli investimenti oltre frontiera è confermata dal fatto che il 30% del portafoglio medio italiano è investito fuori dai confini nazionali, rispetto a una media globale del 16%: è la più alta percentuale tra i paesi Europei (17% in UK, 19% in Francia, 15% in Germania, 16% in Spagna). Il 63% degli italiani dichiara che sarà molto più focalizzato sugli investimenti oltre confine di quanto fatto nell’ultimo anno (la più alta percentuale riscontrata tra i paesi europei oggetto d’indagine), anche se esistono alcune preoccupazioni quando si investe fuori dal mercato domestico, in particolare l’incertezza sui mercati a livello globale (54%), il rischio valuta (40%) e la mancanza di trasparenza (23%).

 

“Non stupisce vedere confermata dal nostro studio la passione italiani per le obbligazioni, frutto di convinzioni ‘storiche’ radicate negli anni, quando l’obbligazione era sinonimo di basso rischio e rendimento sicuro. L’investitore deve però essere consapevole che il contesto di mercato odierno è molto mutato ed è caratterizzato da una forte volatilità. Il che non vuol dire che il settore del reddito fisso debba essere evitato, ma che bisogna saper scegliere - all’interno di una proposta molto vasta - su quali obbligazioni puntare. Riteniamo perciò fondamentale per gli investitori avvalersi del contributo di professionisti del risparmio gestito che li consiglino e li seguano nei propri investimenti.” dichiara Marco Negri (nella foto), country head Italia di Legg Mason Global Asset Management.

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