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La tolleranza premia anche nei fondi obbligazionari

8/24/2016

Vendere un titolo declassato da un'agenzia di rating non è sempre un buon affare. Lo dimostra un recente studio di Loomis Sayles


Decidere di vendere un titolo obbligazionario in portafoglio declassato da un’agenzia di rating non è sempre è un buon affare. Lo dimostra un recente studio della casa di investimento statunitense Loomis Sayles (controllata dal gruppo francese Natixis Global AM) sui cosiddetti “Fallen Angels”, le obbligazioni delle società che subiscono un declassamento di rating da Investment Grade ad High Yield. Un fenomeno particolarmente evidente negli scorsi mesi, quando Moody’s, ad esempio, ha bocciato 33 società statunitensi, soprattutto nei settori dell’energia e dei minerali, declassandoli dalla loro categoria di investimento: è il maggior numero in un anno dalla crisi finanziaria del 2008.

Le agenzie di rating hanno integrato nei propri modelli ipotesi relative a minori prezzi delle materie prime, anche se il recente rimbalzo dei prezzi ha contribuito a sostenere gli spread creditizi e ha arginato ulteriori cambiamenti negativi di Rating. Tuttavia la serie di declassamenti all’inizio dell’anno ha fatto sorgere dubbi in molti investitori del segmento investment grade riguardo a che cosa sia possibile fare con i titoli delle società “fallen angels” contenuti nei loro portafogli.

L’analisi di Loomis prova a dare una risposta e mostra come la vendita regolamentata dei titoli “fallen angels” possa costare la performance di un fondo. Questi titoli, infatti, sono soggetti a essere ipervenduti nel momento del declassamento: molti investitori che operano esclusivamente nel segmento dell’investment grade e molti operatori che replicano l’indice sono costretti a vendere le proprie obbligazioni.

Per capire come l’eccesiva severità nell’esclusione dei titoli “fallen angel” possa frenare i rendimenti dei fondi obbligazionari, gli analisti hanno messo a confronto l’indice standard che esclude i titoli delle società “fallen angels” nel mese solare successivo al declassamento con un indice personalizzato “più tollerante al declassamento” che consente a tali titoli di rimanere all’interno dell’indice per i 12 mesi solari successivi alla bocciatura.

Risultato? “Negli ultimi 10 anni, abbiamo scoperto che gli extra-rendimenti annuali per l’indice societario investment grade più tollerante al declassamento sono, di media, migliori di 18 punti base rispetto all’indice investment grade standard, a riprova delle argomentazioni contrarie alla vendita impulsiva dei titoli delle società fallen angels subito dopo il declassamento” spiega Daniel Conklin, analista degli investimenti di Loomis Sayles. “Ciò nonostante, è importante notare che esiste un buon grado di variazione intorno alla media, e ci sono stati periodi in cui l’indice più tollerante al declassamento ha registrato performance inferiori rispetto all’indice standard” conclude.

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