Il rischio politico in Europa, il "vero" programma di Donald Trump al di là degli annunci fatti in campagna elettorale e la reazione del mercato obbligazionario ai rialzi dei tassi da parte della Fed. Sono le tre principali sfide che dovranno affrontare gli investitori il prossimo anno secondo Marc Craquelin (nella foto), chief investment officer di La Financier de l'Echiquier, intervenuto oggi all'International Media Seminar 2016 organizzato dalla boutique di investimento francese a Parigi. Per Craquelin il rally di Wall Street proseguirà nel breve termine sulla scia del sorprendente entusiasmo mostrato dai mercati all'elezione di Trump che ha promesso riduzione delle tasse per le imprese Usa, la deregulation in alcuni settori e gli stimoli fiscali con un importante programma per le infrastrutture.

Secondo Craquelin l'effetto Trump potrebbe tradursi in una crescita degli EPS del 14%. Considerando i settori, Craquelin fa notare che dal giorno della vittoria di Trump i primi di novembre, hanno sovraperformato i finanziari, i materiali industriali, i trasporti, energia e health care, mentre i "losers" sono stati i beni di consumo primari, personal care & household goods, alimentare & bevande e tabacco. E nei prossimi mesi? La cautela è d'obbligo considerati gli alti livelli della Borsa americana. "A un certo punto del prossimo anno giungerà l'ora della verità. Credo che nel 2017 avverrà il contrario di quanto abbiamo visto quest'anno e cioè un buon inizio anno con una probabile correzione a metà anno" spiega l'esperto secondo cui i recenti deflussi dall'obbligazionario all'azionario indicano che è incominciatoa una "grande rotazione" dai bond all'equity e, interna all'azionario Europa, una violenta rotazione dai titoli growth a quelli value.

Quanto alle Borse europee Craquelin ha ricordato che molti investitori negli scorsi mesi hanno venduto l'Europa per comprare America e Paesi emergenti e non è detto che torneranno a investire nel Vecchio Continente che resterà per tutto il 2017 in balia del rischio politico (referendum in Italia, elezioni in Germania e Francia). Ma un rischio maggiore forse viene dalla Cina: considerando i fondamentali del Dragone, prosegue Craquelin, è prevedibile "un forte incremento della volatilità sui mercati azionari" come si è visto nel 2015.

Passando all'obbligazionario, Craquelin consiglia di evitare i governativi: la volatilità è destinata ad aumentare nei prossimi mesi e sarà fondamentale monitorare il livello dei CDS di Italia e Francia gli anelli deboli dell'Eurozona. "La resilienza dei corporate bond è migliore e preferiamo questa asset class per investire nel reddito fisso" prosegue Craquelin. In ultimo, una battuta sui paesi emergenti: "Trump non è il presidente migliore per questi paesi, ma non credo che la sua elezione provocherà una catastrofe su queste economie".

"Quando abbiamo iniziato negli anni '90 non si parlava di alpha, ma solo di fiducia, che è il fattore chiave nella relazione tra gestori e clienti. La parola d'ordine per il futuro resta però sempre la stessa: performance, performance, performance" ha detto il fondatore, presidente e ceo Didier Le Menestrel, ricordando i numeri della boutique che oggi gestisce 8,1 miliardi di euro dagli 875 milioni di euro nel 2002 ed è diventata il quarto gestore indipendente d'Oltralpe. La casa di gestione è nota per i fondi azionari, in particolare per lo stock picking nel segmento mid e small cap, di cui Le Menestrel è stato uno dei gestori pionieri in Francia e in Europa. Durante l'incontro sono stati presentati, in particolare, la gamma dei fondi azionari Europa sulle mid, small e micro cap (tre fondi che gestiscono complessivamente 1 miliardo di euro) e i fondi alternativi.