L'andamento delle obbligazioni britanniche sembra indicare che gli investitori si attendano un periodo prolungato di inflazione in Gran Bretagna, superiore agli obiettivi della Bank of England’s (BoE). La tesi della BoE è che qualsiasi aumento dell'inflazione sarà probabilmente temporaneo. Le aspettative dei mercati e della Banca Centrale sono pertanto disallineate. L'andamento effettivo dell'inflazione avrà implicazioni importanti per chi detiene obbligazioni britanniche nominali e inflation-linked.

 

La Monetary Policy Committee (MPC), la Commissione della BoE incaricata di stabilire i tassi, è stata sinora riluttante ad aumentare i tassi ufficiali nonostante l'inflazione più alta del previsto, attribuendola a fattori temporanei. E, per adesso, può contare sul fatto che le aspettative pubbliche sull'inflazione UK sono relativamente contenute. Questo ricorda da vicino ciò che era accaduto nel 2011, quando la BoE ha sostanzialmente ignorato gli aumenti dei prezzi proprio in un momento di rialzo delle commodity delle imposte sul valore aggiunto. L'inflazione, misurata dall'indice dei prezzi al consumo, aveva allora raggiunto un picco del 5% .

 

Chi detiene obbligazioni nominali esposte sull'Inghilterra deve essere certo che l'aumento attuale dell'inflazione sia determinato da fattori temporanei, come sostiene la MPC . Se il giudizio della BoE si dimostrasse errato, l'impegno dell'istituto a mantenere bassa l'inflazione sarebbe messo in discussione per la seconda volta nella storia recente. Questo avrebbe sicuramente ricadute importanti per gli investitori obbligazionari.