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Gestore della settimana: "C'è ancora valore a Wall Street. Ecco perché"

3/6/2017

Margaret Vitrano, gestore del fondo LeggMason ClearBridge US Large Cap Growth illustra ad AdvisorOnline.it la strategia del fondo


Molti investitori ritengono che i valori dell’S&P 500 siano troppo alti e che sia pericoloso investire adesso nell’azionario americano. Lo abbiamo chiesto a Margaret Vitrano (nella foto), gestore del fondo LeggMason ClearBridge US Large Cap Growth. "L’indice S&P 500 sta scambiando a circa 21 volte l’utile per azione degli ultimi 12 mesi, sopra la media a lungo termine, ma ci troviamo in una situazione di bassi tassi d’interesse che supporta multipli prezzo/utili più alti. La maggior parte degli indici USA si trova o è vicina ai massimi storici quindi, se da un lato potrebbe essere rischioso investire in uno strumento passivo che segue il mercato generale, ci sono solide opportunità di investimento nel mercato azionario USA per i gestori attivi, che possono essere identificate con un approccio bottom up volto all’analisi dei fondamentali. Crediamo infatti che le valutazioni rimangano interessanti in molti settori del mercato statunitense" spiega Vitrano.


Quali filtri economici e quali ratio considerate nel processo di stock picking?
Per scegliere le azioni seguiamo una strategia bottom up, quindi le nostre esposizioni regionali/settoriali dipendono da dove troviamo aziende con buone prospettive di crescita. Detto questo, abbiamo posizionato il portafoglio anticipando una crescita moderata negli USA e nel resto del mondo. Tra le nostre principali esposizioni, al momento, la società di servizi petroliferi Schlumberger e Coca Cola sono le due con business più esposti al di fuori degli USA. Per quanto riguarda gli stock ratio, applichiamo diversi criteri di analisi a seconda delle caratteristiche delle società che stiamo valutando. Per quelle considerate a crescita stabile, guardiamo soprattutto al rapporto prezzo/utili e alle potenzialità derivanti dall’impiego dei free cash flow; per aziende con una crescita più ciclica, cerchiamo di esaminare l’aumento degli utili normalizzando l’effetto mercato; per il bucket di aziande ad alta crescita, tendiamo a concentrarci sui flussi di cassa attualizzati.

Può darci qualche esempio del vostro approccio?
Cerchiamo di acquistare azioni di società con tassi di crescita sopra la media a valutazioni interessanti. Il nostro approccio include un lavoro di ricerca sui fondamentali e di due diligence sulle società dotate di tali caratteristiche, e aspettiamo con pazienza il momento più adatto per prendere esposizione. Abbiamo approfittato dei prezzi bassi in occasione di Brexit per prendere posizione nei titoli azionari di Palo Alto Networks e Fortinet, due società che si occupano di sicurezza informatica.

Guardando alla composizione del vostro portafoglio, quali sono i settori principali in cui investite?
La nostra allocazione settoriale dipende dall’approccio bottom up nel processo di selezione delle azioni. La maggiore esposizione del portafoglio è nel settore tecnologico, nell’health care e nei settori dei beni di consumo discrezionali. Qui troviamo società innovative con tassi di crescita sostenibili e sopra la media, come Adobe Systems nel campo della tecnologia, che mantiene una quota dominante in un mercato in continua crescita nella creazione di contenuti digitali e nella pubblicità, con un sistema di abbonamenti che porta guadagni elevati e frequenti; come Celgene nel settore healthcare, una società di biotecnologie che sta sviluppando trattamenti per il cancro e per il sistema immunitario con buone prospettive di utili; Amazon.com per quanto riguarda i beni discrezionali, leader mondiale nell’e-commerce e nei servizi di cloud per le aziende.

Quanto pesa per voi (e per la vostra strategia d’investimento) la policy sui dividendi di una società?
Il dividend yield del nostro portafoglio tende a essere più basso di quello dell’indice S&P 500. Come investitori focalizzati sulla crescita, siamo più interessanti alla capacità delle aziende di aumentare costantemente i propri utili, profitti e flussi di cassa. Siamo invece meno concentrati sulla distribuzione di dividendi, pur riconoscendo il fatto che se una società è in grado di pagare dividendi e continuare a mostrare una forte crescita organica, questo riflette fondamentali di qualità, fattore che ricerchiamo nelle aziende che abbiamo in portafoglio.

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