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Gestore della settimana: Kempen CM, le small cap che "rendono"

6/26/2017 | Marcella Persola

Ma il rendimento non è l'unico motivo per cui le small cap rappresentano un valido strumento di integrazione di un portafoglio di investimento.


Dopo solo tre anni dal lancio il fondo Kempen (Lux) Global Small-cap Fund ha sfondato la soglia dei 100 milioni di euro di patrimonio. Questo perché investire nelle small cap rappresenta un valido strumento di integrazione del portafoglio di investimento. Almeno così è convinto Jan Willem Berghuis (nella foto), senior portfolio manager di Kempen Global Small-cap Fund, fondo gestito dal gruppo Kempen Capital Management.

 

"L’investimento in small cap, le società a basso livello di capitalizzazione, genera sul lungo termine un rendimento più elevato di quello in large cap (società a elevata capitalizzazione). Il profilo rendimento/rischio decisamente interessante fa delle small cap un valido strumento di integrazione del portafoglio" sottolinea Berghuis. "Dagli anni ’40 le small cap statunitensi hanno generato in media un rendimento annuo dell’1-2% in più rispetto alle large cap" continua il senior portfolio manager. Ma il rendimento non è l'unico motivo per cui le small cap rappresentano un valido strumento di integrazione di un portafoglio di investimento. Ma anche il rischio/rendimento positivo su un orizzonte temporale più lungo è un elemento a favore. "Nel passato gli investitori che hanno mantenuto le azioni delle small cap per più di tre anni hanno assunto un rischio di rendimento negativo inferiore rispetto a un investimento in large cap" prosegue Berghuis.

 

Ma quali sono le caratteristiche per selezionare le small cap? "Analizziamo la strategia aziendale, il posizionamento di mercato, i risultati aziendali e di management delle società. Esaminiamo per esempio il loro mercato finale, i rapporti con i fornitori, la posizione competitiva e i rapporti con i clienti. Analizziamo anche come le società si pongono rispetto ai criteri ESG (ambientali, sociali e di governance). Non ricaviamo le informazioni soltanto dal bilancio, ma organizziamo colloqui approfonditi con il management per poter stabilire un quadro estremamente accurato della società. Questa analisi approfondita delle società rappresenta una componente essenziale del nostro lavoro e richiede un impegno molto intensivo, ma ci consente di selezionare le migliori small cap per i nostri portafogli di investimento" spiega Berghius.

 

E il problema della liquidità come è trattato dal gestore? "Grazie al valore di mercato inferiore, le small cap sono meno liquide delle large cap. Sono quindi meno facilmente oggetto di scambi. La minore liquidità può essere uno svantaggio per i grandi investitori istituzionali, come i fondi pensione o le compagnie di assicurazione, che hanno da investire (o disinvestire) grandi somme di denaro nelle small cap. Questo svantaggio si applica in misura inferiore agli investitori più piccoli e a quelli con un orizzonte di investimento di lungo termine, i quali possono approfittare del fatto che i grandi investitori istituzionali spesso trascurano il segmento delle small cap e sfruttare le opportunità dell’inefficienza dei mercati" conclude il senior portfolio manager del fondo.

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