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Ecco le sfide di Jerome Powell, nuovo presidente Fed

11/3/2017

I mercati potrebbero beneficiare nel medio periodo dal triplice allineamento di politica monetaria, fiscale e deregulation


Come anticipato dalla stampa finanziaria americana, il presidente Donald Trump ha annunciato la nomina di Jerome Powell (nella foto) a capo della Federal Reserve, che all’ultima riunione ha lasciato i tassi invariati a 1,00% -1,25% con decisione unanime. La nomina deve essere confermata dal Senato. Prenderà il posto di Janet Yellen, che terminerà il suo mandato a febbraio 2018. Powell è un avvocato. Prima di entrare nella Fed nel 2012 (nominato da Barack Obama), è stato partner di Carlyle, società che opera nel private equity. Negli anni ’90 ha avuto un incarico al tesoro durante il mandato di George Bush senior.

"Dal nuovo chairman ci si attende una strategia pressoché invariata sia sugli strumenti tradizionali di politica monetaria che sulle dinamiche del bilancio della Fed. L’incognita riguarda invece l’atteggiamento che la Fed assumerà a breve su regulation e struttura dei mercati, tematiche molto care a Powell. I mercati finanziari e la propensione al rischio potrebbero beneficiare nel medio periodo dal triplice allineamento di politica monetaria, politica fiscale e deregulation finanziaria” commenta Alessandro Tentori, cio di AXA IM Italia.

“Powell dovrebbe fornire continuità politica, ma io ritengo che sia leggermente più accomodante rispetto a Janet Yellen. Non ha esperienza da economista e quindi non è legato a dogmi economici come la curva di Phillips. Questo suggerisce che un mercato del lavoro più stretto possa alla fine portare a un’inflazione dei salari e dei prezzi” aggiunge Michael Gladchun,  fixed income trader di Loomis Sayles & Company (gruppo NGAM). “Piuttosto Powell sembra più concentrato nel mantenere ben ferme le aspettative sull’inflazione piuttosto che andare oltre la curva. Non credo, tuttavia, che possa guidare la Fed lontano da quello che sembra essere un percorso piuttosto ragionevole. Quindi, se è improbabile che il messaggio corrente possa cambiare, ritengo che la Fed di Powell sarà probabilmente più reattiva della precedente gestione a qualsiasi segnale di peggioramento sull’inflazione” conclude.

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