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Invesco: volatilità e correzioni, questione di statistica

11/29/2017 | Greta Bisello

Nella rubrica T con Zero, Luca Tobagi ragiona sui livelli di volatilità e relativa correzione dei mercati. Per capire meglio come leggere il rapporto che intercorre tra questi due elementi ci viene in soccorso la statistica con il teorema di Thomas Bayes.


Le Banche centrali hanno avuto un peso specifico nel determinare l'andamento dei mercati azionari, sia nella fase di rialzo che in quella di ribasso. Le correzioni modeste che abbiamo visto nel 2016 sono da considerarsi un evento sporadico o potranno invece rappresentare la “nuova normalità”?

 

Luca Tobagi (in foto), CFA Investment Strategist di Invesco, nella rubrica T con Zero, ci viene in soccorso attraverso la teoria del reverendo Thomas Bayes e il suo teorema per calcolare la probabilità di qualcosa sapendo che si è verificato qualcos’altro.

 

Ci si chiede dunque se la nuova normalità sarà uno scenario di volatilità in forte rialzo a fronte di mercati che invece salgono solo di pochi punti.

Facciamo degli esempi: nell’ultimo anno due sono stati gli episodi in cui è stato possibile registrare questo trend. Prima delle elezioni del nuovo presidente Donald Trump, per nove giorni di seguito l’S&P 500 è sceso dando origine a un periodo senza eguali dal 1980, provocando una correzione del 3%. La seconda è stata registrata nell’eurozona, prima che la Francia andasse al voto, l’Euro Stoxx 50 ha perso meno del 2%.

 

Tobagi ricorda che in entrambi questi casi è possibile utilizzare il teorema di Bayes. Per l’S&P la probabilità di avere un incremento della volatilità di oltre il 50% in una finestra mobile di 30 giorni è bassa e pari al 3,30%. Ciò che è accaduto prima delle presidenziali è un evento decisamente più raro con una probabilità dell’1,76%. Lo stesso vale per il caso dell’Euro Stoxx 50, con una probabilità solo dell’1,11%.

I risultati, guardando alla storia, recitano che per l’S&P 500 l’ipotesi più probabile sarebbe un calo fra il 5 e il 10%, mentre per l’Euro Stoxx 50 una discesa di oltre il 10%. Se ci accontentassimo di un rialzo della volatilità fra il 10% e il 50%, l’esito più probabile sarebbe una correzione entro il 5%.

 

Gli eventi rimangono comunque molto incerti alti, picchi di volatilità con correzioni minime potrebbero sì diventare la normalità anche se fino ad ora la statistica continua a registrare altro: se si vuole fare un investimento quando la volatilità aumenta molto, la correzione potrebbe essere maggiore rispetto allo scorso anno.

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