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Capital Group: la reazione degli emergenti nel 2018

12/11/2017

Nonostante gli inasprimenti in tema di politica monetaria, il prossimo anno potrebbe essere comunque positivo per gli emergenti, esattamente com'è stato il 2017. I consigli di investimento di Rob Neithart, gestore di portafoglio del fondo Capital Group Glbl Hi Inc Opps


Il debito dei mercati emergenti ha fatto registrare un rialzo ininterrotto durante tutto questo anno, ad agosto i rendimenti delle obbligazioni denominate in dollari e valuta locale erano al 9% e 15%.

Tenendo conto dei risvolti in tema di politica monetaria, di sostanziale normalizzazione, gli investitori si chiedono se questo slancio riuscirà a resistere. Fed, BCE e BoE hanno annunciato il loro nuovo percorso di interruzione di acquisto titoli e ridimensionamento del QE. Sul fronte americano inoltre c'è la possibilità di un aumento dei tassi in occasione della riunione di dicembre (sarebbe il V aumento durante questa fase di inasprimento). Anche se i tassi dovrebbero mantenersi tra il 2% e il 2,75%.

 

Nonostante il minor accomodamento monetario, la ripresa dell’economia mondiale e i modesti rendimenti dei Treasury concorrono a creare una situazione favorevole per i mercati emergenti.

Con il greggio in calo, le materie prime di base e industriali hanno dato comunque prova di una buona tenuta. L’economia cinese, che influisce parecchio sulle commodity e sui mercati emergenti, continua a crescere  a un ritmo sostenuto anche se non si può escludere il rischio di negatività sul fronte del credito.

I rendimenti nettamente più elevati offerti dagli emergenti con un contesto positivo hanno aumentato la domanda degli investitori nel corso dello scorso anno e così sarà anche per il prossimo futuro. Il debito degli emergenti rimane un’asset ad alto rischio ed è suscettibile di correzioni nelle fasi di tensione acuta sui mercati o di rischio geopolitico.

 

Secondo Rob Neithart, gestore di portafoglio del fondo Capital Group Glbl Hi Inc Opps, bisogna mantenere un’allocazione significativa nelle obbligazioni degli emergenti. Guardando a lungo periodo, molte delle economie in via di sviluppo hanno necessità di attuare sostanziali riforme strutturali per risultare più sostenibili. Flessibilità sul mercato del lavoro, riforme pensionistiche e norme più chiare su diritti di proprietà terriera e intellettuale, queste misure potrebbero concorrere a far sì che il debito dei mercati emergenti potrà attrarre una base di investitori più importanti, tanto da essere considerato un’asset centrale nei portafogli obbligazionari.

 

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