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1/24/2018 | Greta Bisello
Lo scenario economico da favola proseguirà anche durante il 2018? Questa la domanda con la quale si apre il primo incontro dell'anno di Carmignac a Parigi.
Per cercare di rispondere a questo quesito fondamentale, Fréderic Leroux, global fund manager, delina un contesto in cui la forte crescita, protagonista dell'anno, e la bassa inflazione non manterranno ancora a lungo i livelli attuali. La prima inversione di tendenza si avrà con la normalizzazione da parte delle banche centrali in reazione alla quale potrebbero alzarsi i livelli di inflazione e volatilità a partire già dalla fine del primo trimestre.
Se si guarda agli Stati Uniti la riforma fiscale di Trump potrebbe non garantire i risultati sperati nel breve termine (alcune banche americane hanno pagato il conto fiscale già dai risultati dell'ultimo trimestre 2017) ma dall'altra parte potrebbe attutire le conseguenze date da un cambiamento del ciclo economico.
Le previsioni, in particolare di crescita, prosegue Leroux, sono troppo alte rispetto a quanto atteso da Carmignac.
Così anche la crescita di Cina ed Europa potrebbe segnare una battuta d'arresto rispetto gli ultimi risultati.
A livello valutario invece ci sarà continuità, il dollaro si indebolirà ancora sull'euro.
Rose Ouahba, head of fixed income, torna sul concetto di normalizzazione monetaria, che avverrà in maniera sincronizzata per Fed, Bce, Boj e questo da una parte chiuderà il rubinetto con una diminuzione consistente della liquidità in circolazione e inoltre sarà l'anno della fine dei tassi zero.
I mercati emergenti rimangono un'ottima opportunità di investimento grazie alla congiuntura di alcuni fattori: dollaro debole, bassa inflazione, crescita sostenuta e prezzi competitivi delle materie prime. Non solo, gli emergenti aprono delle brecce in settori nuovi ma anche in alcuni più tradizionali come il quello finanziario e bancario (due esempi sono l'India e l'Argentia rispettivamente con HDFC Bank e Banco Galicia).
Sull'azionario le società che avranno le migliori performance saranno quelle con un alto profilo qualitativo. I settori a fare meglio, conclude David Older, head of equities, saranno i tecnologici (ne sono un esempio i titoli che fanno parte dell'industria internazionale dei videogame con 120 miliardi di valore complessivo, un margine di crescita altissimo e nuove opportunità di sviluppo digitale). Senza dimenticare colossi quali Amazon, Facebook, Alibaba che continuano a macinare risultati.
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