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NN IP, azionario: la Fed non spaventa gli emergenti

1/25/2018 | Greta Bisello

La normalizzazione delle banche centrali, in particolar modo di quella statunitense non impensierisce i mercati emergenti che continuano un trend positivo in termini di fondamentali, utili e di afflussi di investimenti


Rimane positivo il giudizio sull'azionario emergente, anche grazie alla costante crescita del credito, la prima in più di sei anni. Si tratta di un nuovo importante elemento positivo che in passato ha sempre coinciso con una forte sovraperformance di questo asset. 

Buoni anche i dati macro e quelli relativi agli utili, così come la domanda interna dei maggiori Paesi emergenti.

 

Aggiunge Maarten-Jan Bakkum, senior emerging markets strategist di NN Investment Partners che il prezzo delle azioni IT non è più negativo e gli investitori hanno generalmente meno preoccupazione

Si continua a credere in una graduale normalizzazione della politica monetaria statunitense ed europea, e questo fa sì che la scelta di allocare capitali nei mercati obbligazionari ad alto rendimento degli emergenti sembri una scelta felice. in particolare nei mercati del debito emergente in valuta locale, il cui differenziale di rendimento rispetto ai treasuries statunitensi è di ben di 3,5 punti percentuali.

 

Un altro elemento importante, conclude Bakkum è la forza dei fondamentali e la crescita economica degli emergenti. Nonostante i tassi di interesse nei mercati sviluppati, i flussi verso gli emergenti sono rimasti forti.

 

 

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