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3/4/2015
Chi ha detto che i gestori più bravi siano anche i più costosi per i clienti? A smentire ciò che detta la logica è il risultato di un recente studio di bfinance, una società di consulenza internazionale che ha analizzato 650 asset manager. Lo studio si è focalizzato, in particolare, sulle commissioni di gestione pagate dai clienti istituzionali ai gestori attivi. Risultato? Quelli che in media superano i benchmark in un quadro dominato da rischi non richiedono in genere fee più alte rispetto ai concorrenti meno brillanti e di successo.
Lo studio, infatti, evidenzia come spesso le case di gestione per motivi commerciali riducano le commissioni in maniera significativa a fronte di un aumento delle dimensioni del mandato, grazie alle economie di scala: le fee per un mandato di 400 milioni di euro, ad esempio, sono in media più basse del 15% rispetto a un mandato di 100 milioni di euro; e stando all'indagine, un cliente istituzionale spende in commissioni da 0,50% a 0,84% per i prodotti azionari (mandato da 100 milioni), da 0,25 a 0,65% per prodotti a reddito fisso, e da 0,63 a 1,10% per gli alternativi.
"Le gestioni più performanti sono anche più competitive per quanto riguarda le spese perché accettano di lavorare con gli investitori per studiare delle formule di remunerazione creative basate sulla performance. Conducendo una buona negoziazione, dunque, è possibile ottenere un risparmio notevole" spiega Ian Shea, responsabile della ricerca azionaria di bfianance.
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