Tempo di lettura: 2min

Natixis Global AM, la diversificazione è sempre più difficile

2/1/2016 | Redazione Advisor

Questa una delle principali osservazioni che emerge dalla ricerca internazionale condotta dal gruppo


Difficile trovare diversificazione. E' questa una delle maggiori osservazioni espresse dagli investitori istituzionali coinvolti nella ricerca condotta da Natixis Global Asset Management a livello globale. Dallo studio emerge che il 54% dei rispondenti ha dichiarato che le azioni e le obbligazioni sono troppo correlate tra loro per offrire fonti di rendimento distintive. E che quindi gli strumenti alternativi stanno assumendo all’interno dei portafogli istituzionali crescente importanza per aiutare a generare migliori rendimenti corretti per il rischio - la priorità principale per gli investitori istituzionali nel 2016.

 

“Nell’attuale scenario, l’asset allocation tradizionale è diventata un gioco a somma zero” ha commentato John Hailer, ceo of the Americas and Asia and head of global distribution di Natixis Global Asset Management. “E’ quindi necessario un approccio di investimento adatto al nuovo contesto di mercato. Gli investitori istituzionali si stanno sempre più indirizzando verso un mix più ampio di strumenti non correlati uniti alle tradizionali azioni e obbligazioni”.

Analizzando i dati sull’Italia, il 50% degli investitori istituzionali ha già posizionato o sta per posizionare i propri portafogli in vista di un rialzo dei tassi di interesse attraverso l’utilizzo di strumenti alternativi e non correlati. Quasi la metà (46%) ritiene invece essenziale investire negli alternativi per poter sovraperformare i mercati.

 

“I rendimenti delle obbligazioni governative ai minimi, mercati azionari altamente volatili, forti ribassi generati da tensioni geopolitiche, confermano da tempo la necessità per gli investitori istituzionali di considerare nuove tecniche di costruzione del portafoglio” ha aggiunto Antonio Bottillo, executive managing director per l’Italia di Natixis Global Asset Management.

 

La ricerca sottolinea, infatti, come gli istituzionali siano preoccupati della loro abilità nel finanziamento delle passività in un mercato caratterizzato da bassi tassi e volatilità. Come risposta, stanno quindi adattando le loro strategie di investimento, il loro approccio alla gestione del rischio e l’operatività per poter meglio rispondere ai loro impegni di breve e lungo termine. La maggior parte degli istituzionali italiani (92%) dichiara che l’attuale scenario di bassi rendimenti è la loro preoccupazione maggiore nella gestione del rischio, seguita dalla generazione di rendimenti (per l’89%) e dal finanziamento delle passività di lungo termine (63%). Oltre la metà (65%) afferma che rispondere agli obiettivi di crescita e alla liquidità di breve termine rappresenta una sfida per la loro società.

 

 

 

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?