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Azimut lancia la fase due di Libera Impresa con IPO CLUB

5/2/2016 | Marcella Persola

IPO CLUB è un fondo chiuso che ha come target di raccolta 150 milioni che saranno principalmente investiti in pre-booking company


Inizia la fase due del progetto Libera Impresa, il progetto avviato da Azimut nel 2014 a sostegno delle aziende italiane. La società di gestione presieduta da Pietro Giuliani (nella foto) ha annunciato il lancio del fondo IPO Club, che ha l'obiettivo di investire nelle PMI italiane, quasi 30.000 (con fatturato tra 10 milioni e 300 milioni di euro), molte delle quali caratterizzate da eccellente posizionamento competitivo, profittabilità e crescita.

 

Il progetto si attuerà attraverso Azimut Global Counseling (AGC), società del Gruppo che opera nel settore del financial advisory, ed il Gruppo Electa, investment bankers firm fondata da Simone Strocchi, tra i principali pionieri nell’ideazione, realizzazione ed applicazione delle Spac in Italia.

 

Il Fondo chiuso si è posto come obiettivo un target di raccolta di 150 milioni che saranno poi investiti principalmente in pre-booking company, ossia veicoli di investimento costituiti per convogliare il capitale di investitori nell’acquisizione di quote di capitale di società target da quotare in Borsa. IPO Club sarà il principale investitore, con il 30% del capitale totale, delle pre-booking Company costituite, mentre il restante 70% sarà raccolto tra gli investitori qualificati di volta in volta interessati alle singole operazioni. L’obiettivo è quello di creare una “leva di equity” che metta al servizio dell’imprenditorialità italiana eccellente, cuore pulsante del nostro paese, oltre 450 milioni di euro.

 

Per Giancarlo Maestrini, head of Azimut Global Counseling: “Con Azimut Libera Impresa siamo riusciti a costruire IPO Club, lo strumento che ci permette di partecipare nel modo più efficace alla crescita delle imprese italiane di successo. L'esperienza accumulata, da me e dal mio team, frequentando generazioni di imprenditori e mettendo alla prova le nostre capacità professionali in centinaia di aziende diverse, permette di guardare con entusiasmo ed idee a tutti i settori in cui l'industria italiana è più forte.”

 

Simone Strocchi, fondatore e managing partner di Electa ha così commenta: “IPO Club si propone come interlocutore unico, alternativo e stabile per la media impresa eccellente che vuole accedere ai capitali e al listino borsistico per sviluppare i propri progetti di espansione. Tornare ad investire i risparmi anche nell’ossatura su cui si è fondato e si fonda il nostro benessere, la media impresa, sostenendone i programmi di crescita, è un modo di affrancarsi dall’ottovolante finanziario per condividere, con meccanismi collaudati franchi da inefficienze e potenziali conflitti di interesse, fondamentali della nostra economia, che conta campioni indiscussi capaci di esprimere nel tempo performance molto interessanti. E’ un progetto significativo che confido troverà adesioni importanti di grandi clienti Azimut e anche su quella di alcuni tra i più rilevanti investitori istituzionali italiani”.

 

Le società dove investirà IPO CLUB sono progetti di crescita e di sviluppo da sostenere principalmente in aumento di capitale; in medie imprese italiane industriali o di servizi italiane con possibilità di crescita, anche internazionale e di redditività e in equity story credibili e sostenibili nel mercato dei capitali. IPO CLUB non investirà invece nel capitale di società in forte difficoltà finanziaria, in società preda e in real estate o in progetti di sviluppo immobiliare, nell'editoria e nelle società sportive che richiedono delle particolari competenze specifiche. Tra le caratteristiche principali il ticket di investimento è di 500.000 euro e l'opportunità di co-investire con IPO CLUB nelle singole target. La durata sarà di 7 anni con circa 10 investimenti da realizzare. Il rendimento obiettivo annuo sarà equivalente al 10% e la management fee fissa sarà dell'1,2% su commitment e variabile dell1,3% sul versato. La performance fee invece è del 20%.

 

Paolo Martini, co-direttore generale di Azimut Holding ha dichiarato: “Con oggi si apre la seconda fase del progetto Libera Impresa lanciato a gennaio 2014 che ci ha visto fino ad oggi raccogliere 250 milioni di euro (di cui già investiti 100 milioni) e sostenere 155 aziende di eccellenza in Italia. Oggi rilanciamo, in partnership con professionisti di eccellenza, con un nuovo importante progetto strategico a sostegno del Sistema Italia. Dal lato delle imprese, IPO Club rappresenta un percorso alternativo e diretto di accesso al mercato dei capitali; dal lato degli investitori, in un contesto a tassi zero, è un’opportunità di rendimento e di diversificazione del portafoglio nell’economia reale. Con IPO Club, dove puntiamo a raccogliere 150 milioni di euro diretti nel fondo, non solo ampliamo le potenzialità di Libera Impresa ma rafforziamo il nostro carattere distintivo con il quale attrarre private banker e consulenti di alto profilo”. "Libera Impresa ha rappresentato per Azimut una leva per differenziarsi in un mercato alquanto standardizzato" ha aggiunto Martini. E soprattutto ha premesso al gruppo di rafforzarsi sul target imprenditori e attrarre professionisti di elevato standing. Infatti in due anni e mezzo la società oggi può contare su 63% di clienti imprenditori in più, di 60 nuovi consulenti con un portafoglio medio superiore ai 20 milioni e del 45% in più dei clienti con disponibilità superiori a 500.000 euro.

 

Per Pietro Giuliani, presidente di Azimut Holding, infine: “Libera Impresa con i suoi vari progetti ed esperienze ci ha permesso di presentarci agli imprenditori ed alle aziende italiane non solo come specialisti di risparmio gestito ma anche come operatori qualificati con cui dialogare per le diverse esigenze che un impresa incontra durante il suo ciclo di vita. Un dialogo favorito dallo spirito imprenditoriale che ci contraddistingue, parte fondante del nostro DNA, che si è rinforzato recentemente con il piano di acquisto di azioni Azimut a cui hanno aderito oltre 1100 tra dipendenti, gestori, consulenti finanziari e manager di rete, dirigenti riuniti nel patto di sindacato”.

 

Giuliani ha anche commentato i dati della società evidenziando come fatturato e crescita del gruppo hanno conosciuto una crescita importante. I ricavi totali sono cresciuti del 28% mentre l'utile netto del 42%. L'utile netto ad oggi del gruppo è di 247 milioni, mentre le masse in gestione sono pari a 36,7 miliardi di euro e una raccolta netta di 6,7 miliardi, con nuovi 153 ingressi.

Martini ha aggiunto che nel mese di aprile la raccolta "è di circa 1 miliardo, escludendo le operazioni straordinarie continua il trend positivo di raccolta record. Questo dato testimonia che abbiamo un modello di business sano, che cresce e che dà performance ai clienti".

 

Per Giuliani lo spirito Azimut dovrebbe essere di esempio per molte aziende italiane. Infatti nel gruppo hanno aderito al patto di sindacato 1.111 professionisti che lavorano nel gruppo, per un controvalore di 32,1 milioni di euro in 4 anni. "Se solo il 5% delle aziende italiane facesse come noi, e investisse nell'azienda dove lavora, l'Italia sarebbe un paese migliore" sentenzia.

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