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L'equity è la vera risposta alla volatilità

5/24/2016 | Davide Visentin*

In questo mondo nuovo, fatto di deflazione e tassi negativi le certezze sono sparite e il mondo del risparmio privato si trova ora in preda alla volatilità.


In questo mondo nuovo, fatto di deflazione e tassi negativi le certezze sono sparite e il mondo del risparmio privato si trova ora in preda alla volatilità. Per capire cosa noi professionisti della finanza dobbiamo fare per rispondere alle esigenze della clientela, si deve partire proprio dall’analisi di quello che oggi non abbiamo più: rendimento sicuro e bassa volatilità. Per quanto potesse sembrare ragionevole al mondo degli economisti immaginare una progressiva grande rotazione del risparmio globale dal mondo delle obbligazioni governative a quello delle azioni, viste le condizioni minimali dei rendimenti dei bond, la volatilità connessa all’equity ha spaventato in più occasioni i risparmiatori e ha lasciato il sistema in una specie di limbo, diviso tra le amate obbligazioni di Stato che non sono più strumenti investibili e le azioni, affascinanti in teoria ma troppo volatili in pratica.

 

Oggi il mondo del risparmio gestito si sta interrogando sul suo futuro e in particolare sulla possibilità di cercare opportunità in quel mondo hedge (che tanto aveva deluso nel 2007/2009) per uscire dalle scelte direzionali e dalle difficoltà di dare un prezzo al rischio duration di bond governativi senior che a 10 anni rendono 30 centesimi. Il risparmio italiano, che non ha mai voluto prendere in considerazione il rischio azionario, è quindi in attesa che i professionisti arrivino con una soluzione, ma la risposta potrebbe essere lo stesso mondo dell’equity: ci sono bravissimi professionisti che per anni hanno dimostrato di saper battere il mercato, di saper scegliere le migliori aziende in cui investire, di capire come l’economia si sta muovendo e quali saranno i settori premianti nel prossimo trimestre.

 

Si tratta di un’industria matura e affidabile capace di dare grandi soddisfazioni a chi sa investire con un ragionevole orizzonte temporale davanti. Come fare a spiegare al risparmiatore orfano dello Stato Italiano prenditore garantito che al debito fuori controllo deve preferire l’investimento nelle aziende, cioè nel valore vero dell’economia reale? Riusciremo a trovare la chiave per aprire la porta della pazienza e dell’investimento di medio termine in azioni? Si tratta di cercare il modo giusto per investire nell’equity, ma riducendone la volatilità.

 

Questo è il vero punto di attenzione, il vero concetto che tutta l’industria sta cercando di approfondire per arrivare sul mercato con proposte di investimento che tengano conto sia delle evidenti e mutate condizioni strutturali delle asset class sia della sensibilità dell’investitore, ormai stressato da movimenti di prezzo talmente violenti e immediati da diventare poco sostenibili. D’altro lato, le obbligazioni governative non sono più investibili, comprare high yield vuol dire comunque investire in aziende quindi legare i propri risparmi al ciclo economico, e le azioni sono volatili. Ma per proteggere i risparmi e cercare di dare ai propri investimenti una possibilità di rendimento, rivolgersi al risparmio gestito rimane senza dubbio la scelta più ragionevole: imparando, con l’aiuto di un bravo advisor, a destreggiarsi tra le tante proposte equity classiche, per i più aggressivi, o innovative, per quelli che accettano guadagni minori ma non sono pronti a fronteggiare la volatilità dei mercati a viso aperto.  

 

*Direttore Commerciale di Sofia SGR

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