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Ecco dove investono i fondi sovrani

6/13/2016

Secondo un recente studio di Invesco, BRIC e Regno Unito hanno perso l'appeal di qualche anno fa, mentre guadagnano posizioni...


Non è più la Gran Bretagna il mercato previlegiato per gli investimenti dei fondi sovrani nei paesi maggiormente sviluppati, ma gli Stati Uniti d’America. Stando all’ultimo rapporto Global Sovereign Asset Management di Invesco, che analizza i comportamenti di investimento dei fondi sovrani e delle banche centrali, attraverso l’analisi delle scelte di investimento di 77 fondi e gestori di riserve in tutto il mondo che gestiscono assieme un patrimonio di quasi 9 trilioni di dollari (pari al 66% degli asset sovrani globali e al 25% delle riserve in valuta estera), gli USA hanno assunto un ruolo di primo piano: il punteggio di 6,5 (su dieci) nel 2014 sull’appeal per i fondi sovrani è salito all’8,2 nel 2016, rispetto al 7,5 del Regno Unito.

Ad attrarre i fondi sovrani Oltreoceano sono le opportunità di investimento, in particolare nel settore delle infrastrutture e del real estate, grazie alle politiche più favorevoli agli investimenti, come l'esenzione introdotta nel 2016 per "i fondi pensione esteri qualificati" dal Foreign Investment Real Property Tax Act sugli acquisti immobiliari. Gli investitori sovrani, inoltre, considerano gli USA sempre più aperti ai loro investimenti, come conseguenza della percezione positiva espressa dal settore finanziario statunitense nei loro confronti durante la crisi globale. 

Nel complesso, lo studio indica che la fiducia dei fondi sovrani resta stabile (lo è dal 2013): l’Invesco Sovereign Confidence Index è aumentato da 7,5 nel 2014 a 7,8 nel 2016. In dettaglio, l'indice segnala un calo della fiducia per quanto riguarda la performance da 8,4 nel 2014 a 7,7 nel 2016, mentre la fiducia nelle capacità complessive è salita da 7,4 a 7,8 nello stesso periodo. Quanto al portafoglio dei fondi sovrani, sono in crescita anche le nuove allocazioni ai mercati di frontiera, con stanziamenti in Asia in aumento dall’1,6% nel 2014 al 2,3% nel 2015, e in Africa dallo 0,6% allo 0,9%. Al contrario, trai paesi BRIC, Brasile, Russia e Cina hanno tutti perso appeal nei confronti dei fondi sovrani per via del peggioramento della performance e soltanto l’India accresce la propria attrattività.

Passando alle asset class, gli investitori sovrani si sono concentrati sull’aumento degli investimenti in infrastrutture e nel private equity negli ultimi due anni. L’atteggiamento è cambiato nel 2016 e per la prima volta un minor numero di fondi sovrani prevede di aumentare gli stanziamenti su queste classi di attivi. Al contrario, gli investimenti nel settore immobiliare sono aumentati, in tre anni, dal 3% nel 2012 al 6,5% attuale (con un tasso di crescita annuo del 29%). "Molti fondi sovrani non hanno difficoltà a operare in un contesto di riduzione dei nuovi finanziamenti. Alcuni hanno ceduto asset ai governi senza cancellare gli investimenti a lungo termine, mentre altri non hanno affatto ritirato capitali negli ultimi 12 mesi. Molte di queste istituzioni appaiono fiduciose sul fronte delle prospettive di finanziamento e stanno rivedendo al rialzo gli obiettivi di investimento rispetto alle loro esigenze di liquidità a breve termine", ha commentato Alex Millar, responsabile di Invesco Institutional EMEA Sovereign, Middle East and Africa.

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