Tre aree ancora parzialmente inesplorate dei mercati emergenti che corrispondono a altrettante opportunità di investimento dai solidi fondamentali. Secondo Ross Teverson, head of strategy emerging markets di Jupiter Asset Management, non sono da sottovalutare i titoli mid-cap esposti a cambiamenti strutturali, le azioni cosiddette “pick and shovel” e le banche dei mercati di frontiera. Vediamo perché.

 

 

 

"Le valutazioni dei titoli di vari mercati emergenti - afferma Taverson - rimangono convenienti ed offrono quindi diverse opportunità interessanti, in particolare all’interno dell’universo delle mid-cap, in cui le forti prospettive di crescita non si sono ancora riflesse nel prezzo delle azioni." Due esempi presenti nel fondo Jupiter Global Emerging Markets Equity Unconstrained sono rappresentati da Ser Educacional, istituziona universitaria privata brasiliana e da Bumi Serpong, società di incentivazione immobiliare indonesiana. Entrambe le realtà beneficiano di trend strutturali dei relativi Paesi.

 

 

La seconda area in cui trovare valore è rappresentata dai cosiddetti titoli "pick and shovel", quei titoli cioè relativi a società che forniscono servizi strumentali a realizzazioni di prodotti o servizi finiti. È il caso della taiwanese BizLink, fornitore chiave di cablaggio elettrico per Tesla e di Chroma, sempre con base a Taiwan, che si occupa di apparecchiature di controllo per i settori tecnologia e energia rinnovabile.

 

 

Le banche dei mercati di frontiera sono il terzo elemento di interesse individuato da Taverson. Bank of Georgia, Habib Bank in Pakistan e Access Bank in Nigeria sono tre esempi di retail banking tradizionale in grado di generare - afferma l'head of strategy emerging markets di Jupiter Asset Management - "ritorni elevati e buone prospettive di crescita, come conseguenza di un credito al consumo impenetrato."