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GAM, riusciranno le commodity a sovraperformare l'azionario?

12/29/2016 | Redazione Advisor

Christian Gerlach, gestore delle strategie sulle commodity di GAM, spiega gli scenari relativi alle materie prime che determineranno, o meno, un nuovo super-ciclo nel 2017


Un nuovo super-ciclo delle commodity è alle porte? La ripresa dei prezzi delle materie prime significa il primo passo verso un definitivo abbandono della tendenza iniziata con l'ultima grande crisi nel 2008 che porterà ad una sovraperformance rispetto ai listini azionari? Sono queste le domande prese in considerazione da Christian Gerlach, gestore delle strategie sulle commodity di GAM, guardando al nuovo anno dell'asset class. Dare una risposta univoca non è possibile, ma ciò che è alla portata è individuare le variabili in campo e i rapporti che le legano.

 

 

"Alla base di una performance ancora positiva da parte delle materie prime - sottolinea Gerlach - è necessario domandarsi se si è pronti a passare da un contesto caratterizzato da bassi ad alti rendimenti obbligazionari, se siamo in una fase di transizione dal libero scambio al protezionismo, se le politiche del futuro si concentreranno più su stimoli fiscali che monetari e, infine, se è ragionevole attendersi un aumento materiale dell’inflazione dai bassi livelli attuali". La natura globale dei fattori elencati dal gestore delle strategie sulle commodity di GAM chiarisce, inoltre, come le decisioni dell'OPEC possano solo avvicinare o allontanare, ma non determinare, un significativo cambio di rotta nei prezzi delle materie prime.

 

 

Due sono allora i possibili scenari individuati da Gerlach. "Il primo - spiega - prende in considerazione il fatto che ci si possa effettivamente trovare di fronte a un’importante inversione di tendenza che può durare tra i 5 e gli 8 anni grazie al ritorno del ciclo reflativo abbandonato nel 2008. Questo scenario richiederebbe una massiccia espansione fiscale e una svalutazione del dollaro. Il secondo, invece, appare più negativo per gli investitori: il dollaro continua ad apprezzarsi e le politiche fiscali sono prudenti. In questo contesto, l’austerità trionfa, i beneficiari sono i creditori e la FED ha aumentato i tassi in assenza di pressioni inflazionistiche al rialzo, vaporizzando l’esiguo numero di condizioni di backwardation che vediamo al momento". 

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