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Sandra Crowl (Carmignac): "Ecco cosa temere sui mercati"

7/26/2017

Le enormi masse di liquidità sul mercato finiranno: i bilanci delle principali banche centrali arrivano a 14 miliardi di dollari


La Ue è rimasta indietro negli scorsi anni, ma ora ha raggiunto gli USA. È il Vecchio Continente, insomma, l'area su cui gli investitori dovrebbero continuare a puntare, mentre Oltreoceano lo spauracchio della recessione sembra farsi sempre più vicino. "La nostra paura è che la fase espansiva negli USA sia nelle fasi finali, senza ulteriori stimoli. Diversa è la situazione in Giappone, che beneficia di uno yen debole che spinge le esportazioni, e in Europa, dove l’economia è ben posizionata in termini di consumi e di ordini. Entrambe queste aree sono ancora in una fase espansiva e speculativa. Negli Stati Uniti e in Cina l’attività economica invece sembra aver raggiunto il punto massimo we qui gli investitori dovrebbero puntare su investimenti più difensivi e nel punto di curvatura cercare preservare i capitali in attesa della ripresa del ciclo" spiega Sandra Crowl (nella foto), membro del comitato investimenti di Carmignac, in un recente webinar rivolto agli investitori professionali.

Ma cosa sta per cambiare sui mercati? Crowl parla dell'inizio di una nuova era per il mercato. "Le enormi masse di liquidità sul mercato finiranno: dal 2009 a oggi i bilanci delle principali banche centrali, Bce, Fed, BoJ e Boe, hanno raggiunto i 14 trilioni di dollari, 8 trilioni di dollari in più rispetto a 8 anni fa. Ci stiamo avviando a un picco di liquidità, la Fed ha iniziato a ridurre il bilancio a un ritmo di 10 miliardi al mese. La Bce è libera di prendere in considerazione i fondamentali e annunciare il tapering a Jackson Hole o alla riunione di settembre. Se la Fed agirà troppo aggressivamente, l’economia entrerà in recessione; se lo farà in modo prudente potrà allungare il ciclo di ancora qualche trimestre" aggiunge Crowl.

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In Europa si potrà avviare l’inizio del tapering di fronte a una situazione economica più solida. "Abbiamo bisogno di proteggerci contro il rialzo dei tassi e pertanto abbiamo un posizionamento negativo sui bond tedeschi. A settembre valutaremo se cambiare il portafoglio: la volatilità è storicamente bassa. Ma attenzione il posizionamento è pericoloso: il mercato non è preparato a un movimento brusco della volatilità nel caso di sorprese" conclude l'esperta.

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