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Titoli Tech, quanto temere un ritorno della volatilità

9/7/2017 | Davide Mosca

Tre gestori di Capital Group si confrontano sulle prospettive del settore a fronte di 17 mesi consecutivi di stabili rialzi


Il nuovo mondo dei titoli tecnologici sembra avere perso una delle sue principali caratteristiche distintive: la volatilità. Il settore è infatti sembre stato caratterizzato da un elevato beta e da una altrettanta elevata propensione alle oscillazioni. Dopo 17 mesi di costanti rialzi, Capital Group ha messo a confronto tre dei propri gestori con esperienza nel comparto per capire quanto di questa inversione di tendenza sia attribuibile a fattori di cambiamento duraturo relativi al settore tech e quanto sia invece frutto di condizioni di mercato favorevoli.

 

 

Irfan Furniturewala sottolinea come "la sensazione sia che queste società possano diventare i nuovi pilastri del settore dei consumi data la coerenza dei loro business e il livello di penetrazione dei loro prodotti nella vita di tutti i giorni." Il settore è dunque maturato in concomitanza con la diffusione sempre più pervasiva dell'elemento tecnologico. "Per investitori preparati ad affrontare sell-off di breve periodo - fa notare Mark Casey - l’adozione di un approccio ti lungo periodo ha dimostrato i suoi benefici. Il sentiment degli investitori può fluttuare, e le grandi società tecnologiche americane saranno verosimilmente soggette a una turbolenza di breve periodo che ne influenzerà il prezzo. Ma per lo più, credo che Amazon, Alphabet e Facebook continuano ad avere ampi margini di crescita." "Un altro cambiamento cruciale - sottolinea infine Larry Solomon - consiste nella bassa dispersione dei rendimenti tra le più grandi società del settore. Nello scenario attuale, il mio impegno è rivolto a mitigare i potenziali rischi al ribasso tramite un’accurata analisi dei fondamentali di ciascuna società per indentificare le società che hanno già raggiunto il proprio potenziale di crescita o il cui originale caso d’investimento ha perso slancio." Il fine è quello di garantire maggiore flessibilità in caso ritorno della volatilità, che seppur più mite e meno frequente rispetto al passato resta un lemento da considerare con attenzione in un'ottica di controllo del rischio.

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