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T. Rowe Price, quanto durerà la debolezza del dollaro?

9/25/2017 | Redazione Advisor

Dubbi sulle riforme dell'amministrazione Trump e bassa inflazione pesano sul biglietto verde. Cosa attendersi per i prossimi mesi nella view di Arif Husain, portfolio manager e head of international fixed income dell'asset manager statunitense


"In termini di valutazioni, il dollaro Usa è al momento attraente, dopo essersi deprezzato da inizio anno ad oggi del 15% dal picco nei confronti dell’euro raggiunto a dicembre 2016 e dell’8% circa rispetto allo yen giapponese. Allo stesso modo, diverse valute dei mercati emergenti, compreso lo zloty polacco, la corona ceca e il peso messicano, hanno registrato nel 2017 guadagni in eccesso del 10% rispetto al biglietto verde." Arif Husain, portfolio manager e head of international fixed income di T. Rowe Price, spiega i motivi della durevole flessione della valuta statunitense identificando tanto i fattori che ne potrebbero determinare una sua prosecuzione tanti quelli che potrebbero portare ad una inversione di tendenza.

 

 

Tra gli elementi in grado di mantenere costante il trend registrato da inizio anno troviamo la conferma dello scetticismo circa le capacità dell'amministrazione Trump di arrivare a reali riforme in grado di stimolare l'economia Usa e, soprattutto, la persistenza della bassa inflazione. "Un driver chiave della debolezza del dollaro - fa notare Arif Husain - è stata l’inflazione costantemente debole, che ha insinuato dubbi riguardo al fatto che la Fed possa decidere l’ultimo dei tre rialzi dei tassi pianificati per quest’anno."

 

 

Cosa potrebbe invece portare ad un'inversione di tendenza? "Se il caos politico dovesse diminuire - afferma il portfolio manager e head of international fixed income di T. Rowe Price - non sorprenderebbe vedere una ripresa della valuta. Qualsiasi progresso fatto da Trump nell’implementazione di ulteriori politiche a sostegno della crescita si rifletterà rapidamente sul prezzo del dollaro. Un’altra influenza positiva - prosegue - di cui ci si è scordati ultimamente, è il tradizionale potere protettivo del dollaro. Il biglietto verde continua ad essere la valuta scelta in momenti di crisi. Il suo status di porto sicuro - conclude - resta intatto."

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