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10/14/2013 | Massimo Morici
Si avvicina il commissariamento per Banca Marche, dopo l'accertamento di perdite per circa 600 milioni di euro. L'ex ministro Rainer Masera ha abbandonato la presidenza dell'istituto di Jesi che da oltre un mese è sotto la gestione provvisoria della Banca d'Italia. "Non ci sono le prospettive di una rapida ricapitalizzazione della banca come è necessario e ritengo che la banca possa procedere al meglio con lo scudo della Banca d'Italia e dei due commissari" ha detto Masera all'agenzia Radiocor.
Masera ha spiegato in una lettera all'Ansa che Banca Marche non ha i presupposti per ricorrere, "in condizioni di ordinaria gestione e tempi brevissimi", al mercato per rafforzare il patrimonio, lamentando l'assenza di impegni "del mondo imprenditoriale per poter assicurare, la creazione del nocciolo duro necessario per porla in sicurezza", mentre le Fondazioni "non hanno l'intendimento,le disponibilità,le autorizzazioni necessarie per accompagnare il rafforzamento patrimoniale".
A fine ottobre scadrà la gestione provvisoria ed è prevedibile, a questo punto, il commissariamento dell'istituto di credito, con il conseguente scioglimento degli organi amministrativi e la conferma dei due commissari Giuseppe Feliziani e Federico Terrinoni. Il commissariamento, ricordiamo, può essere dichiarato, tra le altre motivazioni, per gravi perdite patrimoniali e gravi irregolarità amministrative (stanto agli articoli 70 e 75 del Testo unico bancario) e comporta la richiesta di Bankitalia al Ministero dell'Economia che dispone lo scioglimento degli organi amministrativi e di controllo, fino ad oggi sospesi dalla gestione provvisoria. Il periodo di commissariamento dura di norma un anno ed è prorogabile per ulteriori otto mesi.
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