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Jamie Dimon (JP Morgan) promuove l'Italia

7/3/2014 | Massimo Morici

Il numero uno della banca d'affari americana è ottimista sul futuro del nostro paese e della Ue: "Gli investitori americani considerano l'Europa, Cina e Giappone le aree più importanti"


"Sono ottimista sull'Italia e sono ottimista sul futuro dell'Europa. Se guardiamo alla storia, dopo i momenti più bui, il mondo ha reagito e poi ha ripreso. Serve tempo per uscire dalla crisi". Così il numero uno di JP Morgan Jamie Dimon (nella foto) in un'intervista al Sole 24 ore in occasione del suo viaggio in diversi paesi del Sud Europa, che però all'ultimo è saltato dopo che gli è stato diagnosticato un cancro alla gola curabile. E' stato lo stesso Dimon a comunicare ai suoi 250.000 dipendenti martedì sera la malattia con un messaggio: ha assicurato che continuerà a seguire da vicino e in maniera attiva il business della banca. 

Dimon ha lodato i leader europei e considera l'Unione europea "una delle più grandi imprese di tutti i tempi". "L'economia europea è più grande di quella americana", ha ricordato il ceo di JP Morgan (metà del business dell'investment banking è in euro) e "gli investitori americani considerano in questo momento Europa, Giappone e Cina le aree più importanti, e sarà così per un po' di tempo". Quanto alla politica monetaria delle banche centrali, Dimon non teme che l'enorme iniezione di liquidità della Fed farà scoppiare bolle speculative ("La gente vede rischi un po' ovunque, vede ombre ovunque"), anche se ammette che "sarà meglio quando vi sarà una normalizzazione dei tassi di interesse" e i "tassi sono normali quando riprendono a salire".

Illustrando le attività di JP Morgan nel nostro paese, Dimon ha ricordato che la banca d'affari è presente dal 1929 e che lo scorso trimestre aveva un'esposizione complessiva di 8,8 miliardi di dollari, in aumento del 24% rispetto al marzo del 2013 (7,1 miliardi di dollari) e che continuerà a essere presente in Italia. Parlando del governo Renzi, Dimon ha detto infine che "le riforme aiuteranno la ripresa dell'Italia, ma c'è ancora molto lavoro da fare per ottenere un giusto equilibrio".

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