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Banca Marche verso proroga commissariamento

9/19/2014

La decisione consentirebbe la creazione di una bad bank grazie all'intervento del fondo interbancario per ripulire il bilancio dai 3 - 4 miliardi di sofferenze


Si profila l’ipotesi di una proroga del commissariamento di Banca Marche, l’istituto marchigiano in amministrazione straordinaria dall'ottobre 2013. La decisione, come riporta l’agenzia Ansa in merito all’incontro tra i due commissari Giuseppe Feliziani e Federico Terrinoni e i direttori di filiale del gruppo, consentirebbe di mettere a punto l'accordo con Fonspa e Fondo interbancario di tutela dei depositi; un tempo necessario, inoltre, a trovare un soggetto sul mercato interessato a rilevare l'istituto su cui gravano 3 - 4 miliardi di euro di sofferenze. I commissari, infatti, avrebbero chiesto a Bankitalia una proroga del mandato.
 

Ricordiamo che secondo il Testo unico bancario, all’articolo 70, l’amministrazione straordinaria può durare un anno dalla data di emanazione del decreto e solo in casi eccezionali la procedura può essere prorogata, per un periodo non superiore a sei mesi. La Banca d'Italia, inoltre, può disporre proroghe non superiori a due mesi del termine della procedura, anche se prorogato, per gli adempimenti connessi alla chiusura della procedura.

 

Il fondo interbancario, che garantisce i depositi e conto correnti in caso di liquidazione di un istituto, questa volta  però interverrebbe direttamente per risanare la banca, garantendo le sofferenze: l’ipotesi, emersa da indiscrezioni stampa, sarebbe quella della creazione di una bad bank per ripulire il bilancio dai crediti non performing, che sarebbero acquistati dal Fondo interbancario di tutela dei depositi (e cioè da tutti gli istituti italiani aderenti al consorzio, 226 banche) per rimettere in carreggiata la banca anche senza l'ingresso di un nuovo azionista. A questa decisione sarebbero arrivati gli analisti del fondo interbancario stesso i quali hanno stimato un costo decisamente più basso per l’operazione di garanzia dei crediti deteriorati rispetto all’elevato ammontare dei depositi da rimborsare: l’ipotesi liquidazione per l'istituto di Jesi (Ancona) è per ora da scartare. 

 

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