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10/27/2014 | Redazione Advisor
Nel ricordare che, sulla base dello stress test della Bce, al termine dell’esercizio, i ratio patrimoniali di UBI Banca risultano significativamente superiori ai minimi richiesti, configurando un CET1 ratio al 2016 (inclusivo di AQR) pari al 10,88% (vs minimo 8%) nello scenario base e all’8,20% (vs minimo 5,5%) nello scenario avverso, e confermano la solidità, la tenuta dell’assetto patrimoniale anche in ipotesi di simulazioni particolarmente gravose, e la qualità dei processi valutativi e gestionali del Gruppo, il consigliere delegato Victor Massiah si dichiara particolarmente soddisfatto "dell’esito di un esercizio di estremo rigore, che ha impegnato a fondo le strutture del Gruppo ma che consente finalmente un confronto informato ed omogeneo tra i vari player europei. UBI ha conseguito questo risultato grazie a un lungo e ponderato percorso strategico teso a coniugare costantemente le risultanze economiche con la solidità patrimoniale, garantendone la sostenibilità nel tempo.”
Da segnalare, inoltre, che il contenuto profilo di rischiosità di UBI viene attestato oltre che dalla qualità del credito e della posizione finanziaria anche dal livello di leva finanziaria, uno dei più virtuosi tra le banche oggetto di valutazione: il leverage ratio fully phased (regole Basilea 3 a regime) ammonta al 5,15% dopo l’AQR (5,35% pre AQR) mentre ammonta al 5,77% phased in (1/1/2014) dopo l’AQR (5,97% pre AQR).
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