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Mediobanca, l'utile si ferma a 160 milioni

10/28/2014 | Redazione Advisor

L'attività di wholesale mostra nel trimestre un utile di 73,5 milioni, mentre il private banking chiude con un utile di 10,7 milioni e un aumento dei costi di struttura.


Il primo trimestre dell’esercizio 2014/2015 di Mediobanca si chiude con un calo dell'utile netto del 6,5% (160 milioni contro i 171 di settembre 2013). Un dato migliore delle attese e che, secondo quanto comunicato dalla società è collegato "esclusivamente all’assenza di utili da cessione" che al 30 settembre 2013 erano pari a 80 milioni. In particolare il risultato del trimestre è stato trainato dalla "sostenuta ripresa delle attività bancarie", il cui dato è triplicato a 107 milioni. I ricavi del gruppo sono aumentati del 25% a 525 milioni, sulla spinta di commissioni nette quasi raddoppiate a 147 milioni, della ripresa del trading (da 3 a 56 milioni) e dalla tenuta del margine di interesse a 267 milioni. 

 

Il cost-income scende al 35% dal 40%, mentre il costo del rischio cala a 157 punti base dal top di 230 punti base del 2013-14. Tra i settori spicca il Corporate and Investment banking con un utile netto quadruplicato a 84 milioni mentre scende il contributo del Principal Investing a 53 milioni da 137 milioni di euro.

 

Entrando nel dettaglio delle singole divisioni: l'attività di wholesale mostra nel trimestre un utile di 73,5 milioni (7,2 milioni lo scorso anno) a seguito del raddoppio dei ricavi (188,6 milioni contro 94 milioni) e del dimezzamento delle rettifiche su crediti (14,5 milioni contro 25,8 milioni); il private banking chiude con un utile di 10,7 milioni (10 milioni lo scorso anno) con ricavi in aumento (da 29,5 a 30,7 milioni) per i maggiori proventi di tesoreria (4,5 milioni contro 2 milioni) che compensano il lieve calo di margine di interesse e commissioni, parallelamente aumentano i costi di struttura (da 19,8 a 20,8 milioni), in particolare quelli del personale; e sul fronte credito al consumo il trimestre mostra ricavi in crescita da 187,4 a 203 milioni (+8,3%) con tutte le componenti in aumento: il margine di interesse sale da 150,5 a 164,9 milioni (+9,6%) per effetto dei maggiori volumi (+6% a/a lo stock di impieghi e +14% l’erogato) e della tenuta dei rendimenti; le commissioni 4 segnano un +3,3%.

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