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Risparmio gestito: ecco l'identikit del cliente 2.0

3/24/2015

Sono 16,6 milioni gli italiani che hanno un conto corrente online, ma solo uno su dieci utilizza le piattaforme web per investire in fondi e polizze. I risultati della prima edizione di CheBanca! Digital Banking Index


Sono 16,6 milioni gli italiani che hanno un conto corrente online, ma solo ma solo uno su dieci (12%) utilizza la propria piattaforma web per investire in strumenti di risparmio gestito. A tracciare l'identikit del cliente italiano delle banche online, e quindi dei risparmiatori web 2.0, è CheBanca! Digital Banking Index, il primo studio presentato oggi a Milano dedicato alla digitalizzazione dei servizi bancari. "Ci siamo guardati intorno e ci siamo accorti che in Italia mancava un vero osservatorio stabile sull'evoluzione digitale del banking focalizzato nel capire e misurare in maniera comprensiva i vari aspetti del digital banking in Italia" ha detto Roberto Ferrari (nella foto), direttore generale di CheBanca!.

Lo studio, che avrà cadenza semestrale e sarà condotto assieme a Human Highway, fa luce infatti sul comportamento dei clienti nella fruizione di servizi bancari via web. Clienti che sono prevalentemente uomini (57,5%), con ampia disponibilità di spesa e residenti nel Nord Italia, i quali in media operano con più di un conto online (in tutto in italia se ne contano 21 milioni), ai quali accedono preferibilmente via web (76%) o tramite App (22%).

Che le banche online prendano sempre più piede, lo dimostrano i dati sulle aperture di nuovi conti: 7,5 milioni negli ultimi due anni. Tuttavia, le procedure sono dominate dal retail tradizionale, tanto che quasi un nuovo conto su due è aperto in filiale, mentre i processi di attivazione a distanza raggiungono il 32% del totale (web e via telefono) e solo il 10% tramite il supporto di un consulente finanziario (ex-promotore finanziario). A spingere i clienti verso il web è soprattutto il fattore costo: la convenienza economica (29%) assieme alla promozione e vantaggi (18%) per l'apertura del conto sono i driver principali emersi dallo studio. Seguono la comodità della vicinanza fisica e l'immagine di solidità della banca, a conferma dell'importanza del servizio ibrido e multi - canale.

Non a caso, sebbene il correntista online vada di rado allo sportello (il 30% non vi si è recato negli ultimi 3 mesi), il 20% del restante 70% va più spesso in filiale per svolgere operazioni di una certa complessità, dagli investimenti alla gestione del risparmio. L'operatività su questi servizi identifica, in particolare, il segmento più evoluto del digital banking: sono anche in questo caso soprattutto uomini con un'età un po' più alta rispetto alla media del correntista online (significativa, la concentrazione al di sopra dei 55 anni), residenti nelle città medie e grandi, laureati (55% dei casi). Questi clienti utilizzano spesso i siti di e-commerce e hanno un tasso di dispositivi Apple doppio rispetto alla media.

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