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3/24/2016
Dopo il via libera informale da parte della Bce, il terzo polo bancario italiano (con un totale attivo di 171 miliardi di euro e una quota di mercato nazionale superiore all’8% in termini di sportelli e 25.000 dipendenti) nascerà con il via libera da parte delle assemblee dei soci alla fusione tra Banco Popolare e Bpm, che si riuniranno entro il primo novembre 2016. La tempistica è stata annunciata da un comunicato congiunto dei due istituti, arrivato ieri in tarda serata. Non è stato ancora scelto il nome della nuova banca, che "sarà individuato dal Banco Popolare e da Bpm in una fase successiva, attraverso una combinazione delle denominazioni attuali o la creazione di una nuova denominazione sociale in discontinuità con il passato".
La nuova capogruppo avrà due headquarters, uno a Verona e uno a Milano. La sede legale sarà a Milano e la sede amministrativa sarà a Verona. A Verona, Lodi, Novara e Bergamo ci saranno le strutture di vertice delle rispettive divisioni territoriali e a Milano la struttura di vertice della nuova Bpm Spa. Per il primo triennio il cda sarà composto da 19 amministratori, di cui almeno 9 indipendenti, e scenderà successivamente a 15 membri (7 indipendenti).
Amministratore delegato sarà Giuseppe Castagna (Bpm) e altri 7 membri saranno designati da Bpm (tra cui il vice presidente vicario), mentre il Banco indicherà 9 consiglieri, tra cui il presidente Carlo Fratta Pasini e altri due vice presidenti. Due consiglieri "saranno designati tra soggetti indipendenti scelti di comune accordo dal Banco Popolare e da Bpm". Il comitato esecutivo sarà presieduto da Pier Francesco Saviotti (a.d. del Banco), mentre il direttore generale sarà Maurizio Faroni (Banco), e i due condirettori generali Domenico De Angelis (Banco) e Salvatore Paoloni (Bpm).
L'operazione prevede la creazione di una newco Spa in cui verrano fuse il Banco e Bpm. Agli azionisti del Banco, che a ottobre dovrà realizzare un aumento di capitale di un miliardo di euro garantito da Mediobanca e Bank of America Merrill Lynch, andrà il 54% della nuova capogruppo, ai soci milanesi spetterà il 46%. Entro maggio, dopo l'assemblea per l'aumento, è prevista l'approvazione definitiva del progetto di fusione da parte degli organi amministrativi delle due banche. In particolare, alla nuova Bpm Spa saranno conferiti gli sportelli delle province di Milano, Monza e Brianza, Como, Lecco e Varese. "Con effetto a partire dal terzo anno successivo alla data di efficacia dell'atto di fusione, precisa la nota, Bpm Spa sarà incorporata nella capogruppo.
I coefficienti patrimoniali e di liquidità sono annunciati "solidi": cet1 ratio pro-forma1 fully loaded al 13,6% e phased-in al 13,7%, considerando l'aumento di capitale e senza considerare i benefici del previsto passaggio di Bpm ai modelli di rating interni, e indice Lcr "ampiamente superiore al 100%". Tra le linee guida strategiche, Bpm e Banco segnalano il "rafforzamento dell'attività di gestione dei crediti deteriorati attraverso la costituzione di un'unità organizzativa dedicata alla valorizzazione e gestione dello stesso con diretto riporto all'amministratore delegato per massimizzare efficienza, velocita' di recupero e l'ammontare delle relative cessioni".
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