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Mps: slitta di un mese il via libera al piano industriale

9/27/2016 | Redazione Advisor

Entro Natale manovra da 5 miliardi di euro. Prevista la conversione di bond subordinati in azioni


Sarà approvato il 24 ottobre il nuovo piano industriale di Banca Mps, mentre la relativa assemblea è attesa a fine novembre. Lo ha deciso il cda che si è tenuto ieri, sotto la presidenza di Massimo Tononi, che ha visto la prima partecipazione del nuovo a.d. e d.g. Marco Morelli (nella foto). Durante il board, si legge in una nota dell’istituto, si è fatto il punto sull’operazione straordinaria comunicata lo scorso 29 luglio, con cui si è dato il via libera all’aumento da 5 miliardi di euro necessario per liberare la banca da 27,7 miliardi di euro di crediti in sofferenza.

Il cda ha poi avviato “approfondimenti volti, tra l’altro, a recepire, nella struttura dell’operazione la possibilità di includere nel contesto dell’operazione un esercizio di liability management (ossia una offerta diretta a titolari di strumenti di debito emessi, o garantiti, dalla Banca, finalizzata alla loro conversione volontaria in capitale) secondo modalità ancora in fase di studio”.

Ulteriori dettagli non sono stati comunicati dalla banca, anche se la conversione in azione di oltre 4 miliardi di euro di obbligazioni subordinate per sostenere l’aumento di capitale, stando a quanto riportato dalla stampa, che cita fonti vicine all’operazione, potrebbe coinvolgere anche una fetta di risparmiatori (retail) nel rispetto delle norme MiFID. Un’ipotesi più volte negata negli scorsi mesi, quando alla guida dell’istituto c’era Fabrizio Viola. Il piano per il nuovo salvataggio di Mps punta a un forte recupero di redditività attraverso la pulizia di tutti i NPL, che saranno ceduti con una cartolarizzazione per 9,2 miliardi di euro a un veicolo di Atlante.

Lo schema della manovra prevede l’arrivo di alcuni investitori che sottoscrivano 1 miliardo di euro, 2 miliardi di euro saranno raccolti sul mercato presso nuovi soci e altri 2 miliardi potrebbero scaturire dalla conversione in azioni dei bond subordinati. Tra i soci stabili, secondo quanto riporta il Messaggero, sono stati contattati dagli advisor dell’operazione (JP Morgan e Mediobanca) i fondi sovrani di Qatar e Kuwait, Andrea Bonomi, un investitore cinese e il gruppo Unipol.

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