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Rischio paese e sofferenze continuano a pesare sulle banche

11/22/2016

Calano però per la prima volta le sofferenze lorde rispetto al passato. L'analisi della Consob nell'ultimo Risk Outlook


Per la prima volta negli ultimi anni le sofferenze lorde delle banche italiane hanno registrato un calo rispetto al passato. Tuttavia l'incidenza delle sofferenze sul totale dei crediti resta elevata, benché il tasso di copertura sia tra i più alti nel confronto europeo. È quanto scrive la Consob nell’ultimo Risk Outlook, in cui evidenzio un’inversione di tendenza nella dinamica della qualità del credito delle maggiori banche europee alla fine del primo semestre. I maggiori enti creditizi italiani mostrano livelli di adeguatezza patrimoniale in linea con quelli dei maggiori competitor europei, secondo il Regolatore italiano.

“A fronte dei segnali di miglioramento, le banche italiane continuano a caratterizzarsi per un disallineamento tra prezzi azionari e valori fondamentali, oltre che per quotazioni dei CDS (Credit Default Swaps) più elevate nel confronto europeo; ciò verosimilmente in ragione della elevata incidenza delle sofferenze e del rischio-Paese ad esse associato” si legge in una nota. Infatti, le esposizioni degli istituti di credito italiani verso il debito pubblico domestico, parzialmente ridottesi dopo l'avvio del quantitative easing da parte della Bce, restano su livelli superiori rispetto a quelli mostrati prima della crisi del debito sovrano.

Per quanto riguarda le maggiori imprese non finanziarie europee, persiste una elevata vulnerabilità, anche per effetto della ripresa economica modesta. "Sotto il profilo reddituale, una crescente quota di società italiane, francesi e tedesche ha evidenziato variazioni del fatturato inferiori alla media decennale, mentre il 20% circa del campione di società inglesi ha registrato una perdita netta. Sotto il profilo finanziario, nella prima metà del 2016 rimane significativa la quota delle imprese che mostrano un elevato livello di leverage e una bassa capacità di rimborso del debito netto rispetto ai valori storici" conclude la Consob.

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