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Carige: pronta a mandare a casa 1.000 dipendenti

9/14/2017

Il piano industriale prevede anche la chiusura di 120 filiali e un rafforzamento patrimoniale da oltre 1 miliardo. Cisl: "Sono 500 esuberi in più: accanimento sui lavoratori"


Un rafforzamento patrimoniale da oltre 1 miliardo di euro e una riduzione dello stock di crediti problematici del 54% a fine 2018 e del 58% al 2020. Sono i numeri chiave del piano 2020 di Carige. La banca genovese, inoltre, conta di ridurre i costi operativi del 23% nei prossimi tre anni  e di arrivare a un miglioramento del 48% della produttività commerciale a fine piano.

A livello patrimoniale il piano mira a raggiungere un Cet 1 phased in del 12,5% al 2018 e del 13,9% al 2020. Quanto al personale, la banca prevede di tagliare circa 1.000 dipendenti e di chiudere 120 filiali. I dipendenti scenderanno, quindi, a circa 3.900 alla fine del 2020 dagli attuali 4.742 conteggiati a inizio luglio 2017, mentre gli sportelli si ridurranno da 518 di oggi a 455.

"Siamo stupefatti che, nell’individuare quale elemento fondamentale di rilancio della banca la presenza di una base di clienti resiliente e fedele, ci si accanisca contro i lavoratori, ossia coloro che hanno permesso che questa fedeltà si mantenesse, rimediando ai danni reputazionali provocati dalle cattive gestioni dei vertici" ha commentato Giulio Romani, segretario generale di First Cisl, ricordando che il nuovo piano industriale di Carige prevede ulteriori 500 esuberi rispetto a quanto precedentemente definito.

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