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MiFID II: conto da 2 miliardi di dollari per banche e gestori

1/4/2018

Per S&P Global Ratings implicazioni negative per broker, asset manager e banche d'investimento. Proroga di 30 mesi per tre casse di compensazione nel Regno Unito e Germania


Per banche, asset manager, brokers la necessità di adeguarsi alle nuove regole ha comportato costi stimati attorno a 2 miliardi di dollari nel 2017. La stima è del Financial Times che ricorda il faticoso lavoro di compliance per gli intermediari. Per S&P Global Ratings l’entrata in vigore della direttiva MiFID II e del relativo regolamento (MiFIR), effettiva a partire dal 3 gennaio 2018, rappresenta uno sviluppo normativo estremamente importante il cui obiettivo, tra gli altri, è quello di incrementare la trasparenza all’interno dei mercati finanziari europei. "Riteniamo che le implicazioni saranno in linea di massima negative per i broker, quasi tutte le banche d’investimento, con qualche eccezione tra le maggiori, e gli asset manager, mentre saranno leggermente positive per le infrastrutture del mercato finanziario (IMF) e gestibili per la maggior parte delle altre banche" spiegano gli analisti dell'agenzia di rating.

"Attualmente non vediamo impatti significativi sul rating di nessuna delle banche da noi retate. Tuttavia, come accaduto per MiFID I, la struttura e le pratiche del mercato si evolveranno gradualmente in risposta alla direttiva, il che significa che vincitori e vinti di MiFID II emergeranno in maniera più chiara con il tempo". Intanto, le autorità il 3 gennaio, il giorno dell'entrata in vigore della MiFID II e del regolamento MiFIR, hanno concesso ieri una proroga in extermis di trenta mesi a tre casse di compensazione nel Regno Unito (Ice Future Europe e London Metal Exchange) e Germania per modificare le procedure e mettersi in regola con la direttiva.

La Fca (la Consob britnnica) ha fatto sapere in un comunicato che le due società a partire dal 3 gennaio 2018, "non saranno tenute a prendere in considerazione le richieste di libero accesso per quanto riguarda i derivati trattati sulle loro piattaforme fino alla scadenza del periodo di transazione il 3 luglio 2020". Del resto, il Regno Unito ospita il maggior mercato regolamentato di derivati in Europa e una volta uscita dalla Ue non è detto che debba sottostare alla MiFID II. Un analoga richiesta da parte di Eurex, cassa di compensazione di Deutsche Borse (la Borsa di Francoforte), è stata accolta dalla Bafin, la Consob tedesca.

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