BNP Paribas ha registrato nel secondo trimestre un utile netto di 1,5 miliardi di euro, in progresso del 10,6% da 1,35 miliardi di un anno fa. Il risultato è stato favorito dall'andamento di tutte le divisioni del gruppo, come precisa una nota del gruppo francese che in Italia controlla BNL. I ricavi sono in progresso del 3,9% a 9,53 miliardi dai 9,17 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno, con una dinamica maggiore di quella dei costi di gestione (+3,8% a 6,6 miliardi).

 

Il costo del rischio è in calo nel trimestre del 9,2%, attestandosi a 754 milioni di euro, pari a 47 punti base in rapporto agli impieghi. A livello di indici patrimoniali, tenuto conto dei risultati dell'Aqr, il Common equity Tier 1 ratio Basilea 3 fully loaded al 30 settembre si attesta al 10,1%. I primi nove mesi dell'esercizio si chiudono invece per il gruppo con un rosso di 1,1 miliardi, a causa della maxi - multa pagata alle autorità Usa nel secondo trimestre per avere violato la normativa sugli embarghi economici, che ha causato oneri per 5,95 miliardi di euro.

 

Quanto a BNL, il margine di intermediazione è in lieve calo (-0,4%) rispetto al terzo trimestre 2013, attestandosi a 790 milioni di euro, mentre il margine di interesse è in aumento dello 0,9%, grazie all’effetto di struttura favorevole sui depositi. Il risultato lordo di gestione si attesta a 358 milioni di euro, stabile rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Dopo l’attribuzione di un terzo dei risultati del private banking Italia alla divisione Investment Solutions, BNL nel terzo trimestre ha generato un utile ante imposte in calo del 95,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.