BNP Paribas chiude il 2015 con un utile netto di 6,7 miliardi di euro rispetto ai 157 milioni di euro del 2014 su cui pesava una maxi multa negli USA. Il margine di intermediazione lo scorso anno si è pari a 43 miliardi di euro, con un aumento del 9,6% rispetto al 2014. Rispetto al 2014, i ricavi sono in aumento in tutte le divisioni operative, con una solida performance del mercato francese (+1,6%) e un significativo incremento dei servizi finanziari (+14,5%) e del corporate e investment banking (+13,2%).

I costi operativi, pari a 29,3 miliardi di euro, sono in aumento del 10,3% e includono elementi non ricorrenti per un totale di 862 milioni di euro, tra cui il contributo al processo di risoluzione per il salvataggio di quattro banche italiane. L’utile netto nel quarto trimestre si attesta a 665 milioni di euro (1,3 miliardi di euro nel quarto trimestre 2014). Nel quarto trimestre 2015, il margine di intermediazione è pari a 10,5 miliardi (+2,9%) rispetto al quarto trimestre 2014.  Al 31 dicembre 2015, il Common Equity Tier 1 ratio Basilea 3 fully loaded è pari al 10,9%, in miglioramento da fine 2014.

Quanto alla controllata italiana BNL, la banca ha registrato un utile ante imposta -28 milioni di euro rispetto ai 23 milioni di euro nel 2014. Al netto dell'impatto degli elementi non ricorrenti, l'utile ante imposte si attesta a 57 milioni di euro. Gli impieghi hanno registrato un leggero calo rispetto al 2014 a seguito dell'impatto del riposizionamento selettivo verso imprese e small business con miglior prospettive, ormai quasi completato, mentre gli impieghi ai privati sono invece in crescita del 2,3%. BNL continua a sviluppare la raccolta indiretta, con un considerevole incremento, rispetto al 31 dicembre 2014, nei comparti dell’assicurazione vita (+10,6%) e dei fondi comuni (+18,1%).